Ardea. A fuoco una discarica abusiva. Fumo causato da pneumatici. Rischio diossina

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AgenPress – L’area diventata una discarica abusiva piena di rifiuti e cumuli di pneumatici in una discarica abusiva mai bonificata, apparterrebbe all’ex proprietario di Eco-x (la discarica bruciata nel 2017) ormai morto e ora sarebbe in custodia ad altre persone. Un’enorme nube nera si è levata in cielo coprendo parte della periferia sud di Roma, il litorale e i Castelli romani.

La Procura di Velletri aprirà un fascicolo di indagine in relazione al vasto incendio avvenuto questa notte in una discarica abusiva nella zona di Ardea, vicino Roma. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore Giancarlo Amato, sono in attesa delle informative da parte dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine intervenute. Il procedimento sarà avviato per il reato di incendio e poi verrà deciso, alla luce delle risultanze investigative, se procedere per la fattispecie dolosa o colposa.

“Tenere chiuse porte e finestre. Limitare gli spostamenti; lavare con accuratezza frutta e verdura di propria produzione e/o coltivata in loco”. Sono le indicazioni date dal Comune di Ardea dopo l’incendio divampato nella notte in una discarica abusiva dove sono andati a fuoco soprattutto pneumatici ed è alto il rischio di diossina. Le misure sono state disposte anche sulla base delle indicazioni della asl Rm6.

“Il personale dell’Arpa Lazio ha proceduto a installare una centralina per il monitoraggio della qualità dell’aria. In attesa degli esiti delle indagini analitiche condotte, verranno a breve fornite ai sindaci dei Comuni presumibilmente interessati le seguenti indicazioni preliminari a tutela della salute della popolazione laddove sia visibile il fumo e l’odore dovesse essere intenso: tenere chiuse porte e finestre, limitare gli spostamenti allo stretto necessario, lavare con accuratezza frutta e verdura di produzione propria”, fa sapere la asl Rm6.

“Ad avvenuta comunicazione del completamento delle operazioni di spegnimento da parte dei vigili del fuoco, nonché all’acquisizione degli esiti degli accertamenti in corso da parte delle autorità preposte – prosegue la nota – si provvederà a fornire ulteriori misure di precauzione ritenute necessarie ovvero alla revoca di quanto sopra disposto”.

Una eventuale diffusione di diossina nell’aria causata dall’incendio presso la discarica abusiva di Ardea determinerebbe enormi rischi per la salute umana, essendo ben noti gli effetti cancerogeni e neurotossici di tale sostanza sul corpo umano,  afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) lanciando l’allarme su potenziali conseguenze per la popolazione locale.

“La diossina è un inquinante organico persistente classificato dalla Iarc come cancerogeno certo per l’uomo, oltre ad avere effetti neurotossici ed essere un distruttore endocrino. – spiega il presidente Sima, Alessandro Miani – Il rischio aereo della diossina è limitato all’area interessata dai fumi del rogo e, in caso di nube tossica, a tutto il territorio colpito dalla ricaduta a terra dei fumi. Nel 90% dei casi l’esposizione umana alla diossina avviene per via alimentare attraverso il ciclo alimentare completo: frutta e verdura, foraggio di animali, allevamenti di animali, erbivori, carnivori di cui l’uomo si ciba. La diossina si bioaccumula soprattutto nei tessuti grassi dell’uomo e la sua emivita è piuttosto lunga: dai 5,8 anni ai 11,3 anni a seconda del metabolismo e dell’abbondanza di massa grassa. Studi effettuati nella terra dei fuochi hanno evidenziato presenza di diossina anche nel latte materno ed in quantità maggiori nelle donne più adulte che per più anni hanno assorbito ed accumulato l’inquinante tossico”.

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