AgenPress – Oltre a varie ferite all’addome aveva anche un profondo taglio al collo la giovane donna trovata morta venerdì scorso in un’ex chiesetta diroccata sulle montagne della Valle d’Aosta.
La procura di Aosta ha aperto un fascicolo per omicidio. La giovane indossava un paio di leggings e una felpa. Vicino a lei c’era una confezione di marshmallow, delle cartacce e altri rifiuti.
A terra erano visibili macchie di sangue e tracce di trascinamento, segno che il corpo è stato trasportato all’interno dell’ex cappella.
La vittima è descritta – da chi ha visto il corpo – come una “ragazza molto giovane, sui 20 anni ma forse anche meno, probabilmente straniera”.
I carabinieri hanno portato via vari reperti dall’ex chiesetta, tra cui una grossa pietra con varie macchie di sangue.
Il corpo è stato scoperto da alcuni escursionisti all’interno dell’ex cappella di frazione Equilivaz, un villaggio di media montagna abbandonato da anni e oggi ridotto ad un cumulo di rovine, poco frequentato e lontano dagli itinerari turistici. La ragazza non è ancora stata identificata ma, in base all’abbigliamento, si ipotizza che sia straniera. Era rannicchiata in fondo alla chiesetta, in posizione fetale.
“Sembrava che dormisse” hanno raccontato gli escursionisti agli inquirenti. Era vestita e al suo fianco c’erano vari alimenti sparsi a terra.
L’area – raggiungibile in circa 15 minuti di passeggiata su sentieri in mezzo alla boscaglia – è stata subito isolata e setacciata metro per metro. I carabinieri hanno effettuato diversi sopralluoghi, raccogliendo “elementi” che sono stati portati in laboratorio per le successive analisi. Anche i sentieri che si inerpicano lungo la montagna, fino ad una cascata, sono stati controllati. Ora si cerca un uomo, che era con la ragazza in base ad alcune testimonianze: i militari dell’Arma hanno chiesto informazioni nei bar e nei supermercati della zona su una coppia che la scorsa settimana era stata notata tra i comuni di La Salle e Arvier.
La gente del posto ha anche segnalato la presenza, proprio in quei giorni, di un furgoncino camperizzato di colore rosso/bordeaux, che era parcheggiato sulla strada statale 26, all’imbocco del sentiero che porta al villaggio abbandonato.