AgenPress. Quattro italiani su cinque preferiscono rischiare di starsene a letto, a casa, piuttosto che vaccinarsi contro l’influenza. Cosa dicono i numeri?
Che un anno fa solo un italiano su cinque ha scelto di vaccinarsi contro l’influenza.
Sarebbe stato necessario comportarsi in modo differente?
Certo e lo dicono ancora i numeri: da ottobre 2O23 a marzo 2024 un italiano su quattro ha fatto l’influenza, quindi 15 milioni di italiani sono rimasti a letto, inattivi, ovviamente con relativi costi previdenziali almeno per i lavoratori dipendenti. Questo nei casi meno gravi, senza pensare ai ricoveri e ai decessi».
Durante la pandemia i medici venivano ascoltati, poi il discorso è tornato in mano ai Dottor Google, i medici non medici”.
Chi si vaccina non è detto che non finisca a letto con l’influenza, obiezione da Dottor Google?
«Più o meno. Vaccinarsi significa evitare che la sindrome influenzale arrivi dai virus A e B, quelli che mettono la gente a letto o in ospedale. Può arrivare anche da un batterio, puoi avere un raffreddore, ma eviti complicazioni, ricoveri e giorni lontano dal lavoro”.
Torna l’obiezione: chi non si vaccina punta quasi sull’influenza, scommette sulla possibilità di starsene a casa una settimana.
«Io sono un medico e dico che il vaccino antinfluenzale riduce le complicazioni, possono essere respiratorie e penso alla polmonite, ma anche cardiache o gastrointestinali. Vaccinarsi significa difendere gli ospedali, evitare il solito assalto e le polemiche che temo arriveranno puntali anche quest’anno tra Natale e Capodanno».
E’ quanto dichiara, in una nota, il virologo Matteo Bassetti.