AgenPress. “Salvini sta facendo la vittima cercando di impersonificare un ruolo che susciti compassione e vicinanza da parte delle persone, ma lo fa per scopi elettorali. Io credo e mi auguro che Salvini verrà assolto dalle accuse del processo Open Arms, ma non so se sia lui in primis a volere questa assoluzione. Nel caso di una condanna infatti il processo andrebbe avanti e lui potrà andare avanti a fare la vittima che è stata condannata per aver difeso i confini, mantenendo così il consenso”.
Lo ha dichiarato ai microfoni di Radio Cusano Danilo Toninelli, intervenuto durante la trasmissione ‘ Controinformazione’ condotta da Livia Ventimiglia in merito alla sentenza che verrà pronunciata oggi nei confronti di Salvini a proposito del processo Open Arms, che lo vede accusato di sequestro di persona.
Ha proseguito “Non ho certezze su come andrà a finire la storia, ma da persona informata sui fatti posso dire che non ci sono le condizioni né politiche né giuridiche per arrivare a una condanna per sequestro di persona. Salvini all’epoca voleva monetizzare il consenso che aveva- spiega Toninelli- e usò quei poveri disgraziati stanziati sulla nave come strumento propagandistico per andare alle elezioni, ma non fece altro che fare comunicazione social limitandosi a impedirne lo sbarco.
La legge italiana dice che le decisioni sui porti sicuri e gli sbarchi o meno dei richiedenti asilo spettano al ministero dell’interno, Salvini essendo Ministro aveva tutte le facoltà di non far sbarcare i migranti. Al massimo potrà essere condannato per reati minori- chiosa- ma per sequestro di persona mi sembra un po’ tirato”. Toninelli si sofferma poi su Elon Musk, che con molti tweet si è schierato a difesa di Salvini “Musk è l’esempio del miliardario che compra Twitter per gioco e si diverte a passare il tempo facendo tweet ogni giorno, questa assurdità però si è rivelata la strategia vincente che ha permesso a Trump di vincere le elezioni.
Dobbiamo capire però- afferma Toninelli- che la discesa di Musk in politica è avvenuta per motivi puramente economici. Musk è entrato in politica al solo scopo di far crescere e tutelare le sue aziende. Tesla vive soprattutto grazie ai dazi applicati sulle auto di importazione cinese che a ora sono più economiche e competitive, e per quanto riguarda le altre aziende di sua proprietà come Starlink e Spacex il discorso è lo stesso. Musk, secondo la sua manager, passa la maggior parte del tempo a chiedere e ottenere autorizzazioni dallo Stato federale americano per le sue aziende spaziali.
Entrando nelle istituzioni le sue imprese possono avere le autorizzazioni più velocemente e prosperare ancora di più. Ora ditemi se tutto questo non è conflitto di interessi” conclude Toninelli.