Corea del Sud. La Polizia non riesce ad arrestare il presidente deposto Yoon. Contrastati dalle sue guardie del corpo

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AgenPress. La polizia sudcoreana ha tentato oggi di arrestare il presidente deposto Yoon Suk nella sua residenza di Seul per il suo fallito tentativo di imporre la legge marziale. Ad impedire l’arresto sono state le sue guardie del corpo.

Per quasi sei ore, i pubblici ministeri e gli agenti della Corruption Perceptions Investigation Agency (CIO), che hanno un ruolo primario nell’indagine contro Yoon, sono rimasti all’interno della residenza. L’esecuzione del mandato d’arresto è stato praticamente impossibile eseguirlo a causa del contrasto con il servizio di sicurezza del presidente.

Il servizio di sicurezza presidenziale, che continua a proteggere Yoon in quanto capo di Stato ad interim, aveva già bloccato nei giorni scorsi ulteriori perquisizioni nella sua residenza.

Gli avvocati del presidente deposto hanno nuovamente denunciato il mandato d’arresto ritenendolo “illegale e non valido”. Il CIO ha tempo fino al 6 gennaio per eseguire il mandato emesso da un tribunale di Seul.

Un possibile arresto di Yoon Suk, che rimane ufficialmente capo dello Stato e le sue funzioni sono state sospese solo in attesa della ratifica della sua rimozione da parte della Corte Costituzionale, sarebbe senza precedenti nella storia della Corea del Sud.

 

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