AgenPress. Il presidente della Fondazione OMRI, Francesco Tagliente, esprime la sua soddisfazione per l’approvazione della legge che riconosce e onora la memoria degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi, valorizzando il sacrificio e la dignità dei deportati come testimonianza di resistenza e speranza.
Come presidente della Fondazione OMRI e figlio di un reduce della deportazione, non posso che esprimere il mio più sentito apprezzamento per l’approvazione della legge 13 gennaio 2025, n. 6, che istituisce la Giornata degli Internati Italiani nei Campi di Concentramento Tedeschi. Questa legge rappresenta un atto fondamentale di riconoscimento e di memoria nei confronti di tutti quei cittadini italiani, militari e civili, che durante la Seconda Guerra Mondiale furono internati nei campi di concentramento tedeschi, dove subirono violenze fisiche e morali, oltre ad essere costretti al lavoro coatto.
Il 20 settembre, giorno in cui nel 1943 Hitler decise di modificare la condizione dei prigionieri italiani dopo l’armistizio, è ora un giorno di memoria, che ci permette di riflettere e rendere omaggio a coloro che rifiutarono di collaborare con il regime nazista e la Repubblica Sociale Italiana. Questa legge, che oltre a onorare la memoria delle vittime, promuove attività pubbliche e cerimonie commemorative, è un importante strumento per mantenere vivo il ricordo di queste tragedie, soprattutto per le generazioni più giovani.
In quanto figlio di un deportato, posso testimoniare personalmente l’importanza di non dimenticare. La sofferenza e il sacrificio di quei prigionieri non devono mai essere oscurati dal tempo, ed è nostro dovere trasmettere questa memoria affinché la violenza, l’intolleranza e la guerra non abbiano mai più posto nel nostro presente e futuro. La speranza è che questa giornata non sia solo una celebrazione simbolica, ma che porti a una riflessione profonda sulla condizione umana, sulle scelte di libertà e resistenza, e sulla necessità di costruire un mondo basato sulla pace e sul rispetto reciproco.
Sono fiducioso che questa legge, attraverso le iniziative che verranno organizzate in tutte le province e le commemorazioni presso l’Altare della Patria, possa stimolare una grande partecipazione, unendo cittadini, istituzioni e scuole in un momento di ricordo condiviso. Il nostro impegno deve continuare a preservare la memoria di quelle sofferenze, affinché diventino il seme per la costruzione di un futuro di giustizia e di pace, soprattutto per le nuove generazioni.