AgenPress. Secondo quanto stabilito da Arera, dal 1° maggio 2025 il prezzo di riferimento del gas per i vulnerabili sale dello 0,1%.
“Rialzo assurdo e illogico! Visto che a maggio la stagione termica è finita e la domanda di gas crolla, era lecito attendersi un ribasso e non certo un aumento, per quanto minimo. E’ l’ennesima dimostrazione del cattivo funzionamento dei mercati all’ingrosso e di come urge una seria riforma per impedire che si possa speculare allegramente sulla pelle di famiglie e imprese, facendo extraprofitti vergognosi non tassati” afferma Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati di Arera.
Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, per il nuovo utente tipo che consuma 1100 metri cubi di gas, il +0,1% significa spendere meno di 1 euro (88 centesimi) in più su base annua, anche se l’effetto reale è nullo visto che i caloriferi sono orami spenti in tutta Italia. La spesa totale nei prossimi dodici mesi (non, quindi, secondo l’anno scorrevole, ma dal 1° maggio 2025 al 30 aprile 2026), nell’ipotesi di prezzi costanti, sale a 1188 euro che, sommati ai 611 euro della luce, determinano una stangata complessiva annua pari a 1799 euro.
Se il prezzo del gas sale oggi dello 0,1%, rispetto ai tempi pre-crisi del maggio 2021, in base alla nuova serie storica ricostruita secondo il nuovo cliente tipo, è oggi superiore del 46,7%, mentre rispetto al picco del maggio 2022 è inferiore di appena il 12,9%. La spesa nei prossimi 12 mesi, ipotizzando prezzi fissi, è meno cara di 22 euro rispetto a quella pagata nel 2024.