AgenPress. Secondo i dati Istat resi noti oggi, a maggio le vendite in valore al dettaglio scendono dello 0,4% su base mensile e salgono dell’1,3% su base annua.
“Dati desolanti! Purtroppo, si conferma che i valori esaltanti di aprile erano solo un miraggio dovuto all’Effetto Pasqua! A maggio si torna alla realtà con le vendite in frenata. In particolare, quelle alimentari in volume non solo scendono su aprile 2025, cosa scontata per via della Pasqua, ma anche su maggio 2024” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Speriamo che a luglio i saldi possano invertire la rotta, cosa possibile solo se domani i commercianti decideranno di fare sconti alti, superiori a quelli praticati negli ultimi anni, smentendo l’orientamento emerso dalle nostre stime secondo le quali l’Abbigliamento registrerà un abbassamento medio dei prezzi del 19,2%, come a gennaio 2025 e in crescita di 0,6 punti su quelli di un anno prima (18,6%), mentre le Calzature segneranno una flessione dei listini del 17,6%, 0,8 punti in meno di quest’inverno (18,4), anche se meglio del 16,2% di luglio 2024” prosegue Dona.
“A maggio, infatti, le vendite di Abbigliamento e pellicceria salgono su base annua solo dello 0,2%, l’incremento più basso tra i gruppi di prodotto, mentre quelle di Calzature, articoli in cuoio e da viaggio addirittura scendono, -0,6%, collocandosi al terzultimo posto delle peggiori. Insomma, ovvio che le famiglie in difficoltà rinviano gli acquisti non obbligati come quelli del vestiario, salvo ci siano occasioni imperdibili” conclude Dona.