Il Codice Etico della Fondazione Insigniti OMRI stabilisce regole precise per l’uso corretto del nome, del logo e della comunicazione istituzionale. Sobrietà, coerenza e autorizzazione preventiva sono requisiti essenziali. Ogni messaggio pubblico deve incarnare i valori e l’identità dell’ente.
Riflessione del Presidente del Collegio di Garanzia e Presidente aggiunto della Corte dei Conti, Dott. Tommaso Miele.
AgenPress. Il Codice Etico della Fondazione Insigniti OMRI stabilisce, con chiarezza e fermezza, l’importanza di un comportamento rigoroso, coerente e responsabile da parte di tutti i membri, in particolare in tema di comunicazione e utilizzo del nome e del logo della Fondazione. Questa attenzione si traduce nella necessità imprescindibile di attenersi scrupolosamente alle procedure stabilite, non solo come dovere formale, ma come espressione concreta di rispetto per l’identità istituzionale e per i valori fondanti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Il principio di unitarietà e coerenza del flusso informativo rappresenta una garanzia fondamentale per l’autorevolezza della Fondazione. Ogni messaggio pubblico, ogni iniziativa comunicativa, ogni contenuto che richiami o utilizzi il nome, il logo o l’immagine della Fondazione deve rifletterne i valori: sobrietà, servizio, imparzialità, rigore etico e dedizione al bene comune. La preventiva autorizzazione da parte del Consiglio di Amministrazione, prevista dall’art. 10 del Codice, non è una mera formalità, ma una misura di tutela dell’integrità e della credibilità dell’ente.
In un contesto sociale attraversato da frammentazioni comunicative e spesso segnato dall’ambiguità, l’uniformità e la vigilanza sulla comunicazione esterna diventano un dovere morale oltre che organizzativo. Solo attraverso un controllo consapevole e condiviso delle modalità comunicative è possibile rafforzare l’immagine pubblica della Fondazione, promuovere la coesione interna e trasmettere alla cittadinanza un messaggio univoco, credibile e ispirato ai principi costituzionali.
Rispettare queste regole significa custodire non solo l’identità della Fondazione, ma anche l’onorabilità dell’onorificenza che ciascun membro rappresenta. Significa agire non per sé, ma al servizio del Paese, nel solco di quella responsabilità civica che il Codice Etico richiama con forza e chiarezza.