Progetto pilota dell’ASL Bari per l’assistenza integrata nelle cronicità neurologiche: cure domiciliari e continuità assistenziale tra ospedale e territorio
AgenPress. Il team di medici, infermieri e tecnici della Unità operativa di Neurologia dell’Ospedale San Paolo – con il coordinamento del Dipartimento assistenza territoriale della ASL – ha avviato un progetto pilota che cambia il modo di curare i pazienti con malattia di Parkinson e disturbi del movimento: sono gli specialisti a raggiungere i pazienti nelle loro abitazioni, portando le competenze e le tecnologie dell’ospedale direttamente a casa.
Vengono effettuate in questa prima fase visite specialistiche domiciliari programmate, in collaborazione con fisiatri, geriatri e cardiologi: successivamente è previsto il tele monitoraggio per il controllo a distanza dei parametri clinici.
Il dottor Salvatore Misceo, responsabile della Neurologia del San Paolo, coordina l’attività clinica e scientifica del progetto.
“Negli anni abbiamo costruito una collaborazione solida con i distretti socio sanitari e le unità di riabilitazione – spiega Misceo – questa sinergia ha già permesso di portare l’ospedale a casa dei pazienti, grazie a interventi tempestivi e mirati. Con il nuovo progetto di assistenza integrata – aggiunge – vogliamo rafforzare questa rete, garantendo continuità clinica, tempestività di risposta e qualità di vita a chi convive con gravi patologie neurologiche. È un modello che mette la persona al centro, unendo le competenze dell’ospedale alla prossimità del territorio.”
Il progetto nasce dall’esperienza maturata nel 2022, quando l’équipe del San Paolo – composta da neurologi, tecnici di neurofisiopatologia e infermieri – ha effettuato prestazioni domiciliari di elettroencefalografia per pazienti affetti da epilessia e gravi esiti neurologici, grazie alla collaborazione tra il Dipartimento Neurosensoriale e i distretti socio sanitari dell’ASL Bari. L’iniziativa ha mostrato come la presa in carico a domicilio migliori la qualità dell’assistenza e riduca gli accessi impropri in ospedale, specialmente per persone non più in grado di spostarsi.
Da questa esperienza è emersa la necessità di strutturare un percorso stabile per pazienti con malattia di Parkinson, che spesso richiede monitoraggi continui e trattamenti specialistici complessi.
Il programma attivo dal mese di ottobre ha mostrato già positivi riscontri: curare a domicilio significa valutare il paziente affetto da disturbi del movimento nel proprio setting abituale e quindi di fronte alle sue esigenze e difficoltà quotidiane. Il team ha già acquisito ulteriori e più utili informazioni sulla risposta terapeutica e il decorso della patologia nei pazienti finora trattati.
La malattia di Parkinson e i parkinsonismi, in particolare, rientrano tra le patologie croniche individuate dal piano nazionale della cronicità del Ministero della Salute, che invita le aziende sanitarie a potenziare l’assistenza territoriale e la collaborazione tra ospedale e distretti. Molti pazienti in fase avanzata di malattia necessitano di terapie complesse, come apomorfina in pompa, duodopa tramite sonda PEG-J o stimolazione cerebrale profonda (DBS), che richiedono un follow-up continuo da parte di neurologi esperti.
Accanto agli interventi domiciliari, la Neurologia del San Paolo ha istituito – grazie alla collaborazione di altre unità operative della ASL – un percorso diagnostico-terapeutico all’interno dell’ospedale dedicato ai pazienti affetti da Parkinson e da disturbi del movimento, con attività che includono esami di laboratorio, neuroimaging, medicina nucleare e valutazioni specialistiche.