AgenPress. «Nei prossimi cinque anni la rete Alta Velocità crescerà del 50% grazie anche alla spinta del PNRR», ha annunciato Stefano Antonio Donnarumma, AD e DG del Gruppo FS all’appuntamento “Infrastruttura Ventisei – L’ultimo miglio del PNRR” organizzato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a Roma.
L’occasione è stata utile per fare il punto sull’avanzamento del PNRR che, secondo l’AD, «è stato il motore di questa trasformazione che sta vivendo la nostra nazione». D’altronde numeri come i 17mila chilometri di gestione di rete ferroviaria, di cui 1.100 dedicati all’Alta Velocità, e i 1.200 cantieri attivi al momento tra nuove opere e manutenzione, di cui oltre 700 dedicati allo sviluppo infrastrutturale e tecnologico, possono effettivamente fotografare al meglio il quadro e il ruolo del mondo ferroviario in questo importante cambiamento storico.
«Non capita sempre di poter gestire una delle più importanti porzioni del PNRR – ha aggiunto Donnarrumma – e se questa può essere considerata un’opportunità, è stato allo stesso modo anche un percorso complesso. Se si potesse andare indietro nel tempo di soli dieci anni vedremo come a oggi ci sia un aumento di attività infrastrutturale pari al 40%. Un dato non trascurabile anche perché la miglioria dell’infrastruttura avviene mentre tutto funziona e milioni di viaggiatori quotidianamente vengono trasportati per il Paese». Nel complesso, infatti, sono 115 i miliardi di euro che saranno investiti nei prossimi dieci anni, di cui circa 37 miliardi di euro per migliorare e raddoppiare la rete AV.
«Il Gruppo FS – ha continuato Donnarumma – è soggetto attuatore e realizzatore di fondi PNRR per circa 25 miliardi di euro: oltre 11% delle risorse totali PNRR attribuite all’Italia. Di questi 13,7 miliardi di euro sono per l’infrastruttura ferroviaria AV (circa il 55%) e circa 30% al Sud». Obiettivi impegnativi perché lungo la realizzazione delle opere non mancano le criticità (la maggioranza legate a fattori esogeni): dai rischi di natura geologica, all’amianto, al gas, alla mancanza di acqua. Una situazione che, inoltre, ha generato un incremento dei costi dei materiali e un allungamento dei tempi di approvvigionamento.
«Siamo affaticati, ma soddisfatti – ha concluso l’AD del Gruppo FS – e siamo convinti di raggiungere gli obiettivi. Il futuro che ci attende sarà quello che si gusterà tutto questo lavoro. Dal Terzo Valico, al nodo di Genova, passando per la Palermo-Catania-Messina, tutta l’Italia ne potrà beneficiarie. Napoli e Bari, per esempio, si avvicineranno ancora di più grazie all’Alta Velocità. Saranno raggiungibili in sole due ore, il che vuol dire sviluppo delle relazioni economiche, sociali e l’aumento della godibilità turistica del territorio».
