AgenPress. L’Antitrust nel Bollettino settimanale ha comunicato di aver condannato Sky per 3 pratiche commerciali scorrette.
“Bene, ottima notizia, ma non basta. Da anni denunciamo la pratica oramai consolidata di tante, troppe, società, di comunicare le modifiche contrattuali scomode e gli aumenti di prezzo in modo poco visibile e poco evidente, mascherando la comunicazione insieme ad altre pagine inutili, dopo informazioni pubblicitarie e frasi promozionali, mirate a scoraggiare la lettura e a nascondere il rincaro, invogliando il cliente più a interrompere la lettura che a proseguirla. Spesso le modifiche vengono inviate nei mesi estivi, durante i tipici periodi di ferie” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Per questo, al di là di possibili interventi ex post dell’Antitrust, che comunque si concludono senza che vi sia un effettivo e pieno risarcimento per i consumatori, avevamo chiesto regole più stringenti sia alle singole Authority, da Arera all’Agcom, sia al legislatore nell’ambito dell’inutile e insignificante legge annuale sulla concorrenza. Abbiamo chiesto ad esempio che per ogni variazione unilaterale delle condizioni contrattuali e ogni rinnovo delle condizioni economiche che implica un aumento dei prezzi, sia richiesto un previo e consenso espresso da parte del cliente. Stop, insomma, al principio del silenzio assenso. In subordine al consenso espresso, serve che vi sia una comunicazione ad hoc e che vi sia la conferma del cliente dell’avvenuta lettura” conclude Dona.
