AgenPress – Louis Dassilva è stato arrestato per l’omicidio di Pierina Paganelli. La Squadra Mobile di Rimini diretta dal commissario capo Marco Masia è in via Del Ciclamino dalle 5 per notificare al 34enne senegalese la custodia cautelare. L’uomo è l’unico indagato per la morte di Pierina Paganelli, 78 anni, uccisa la notte del 3 ottobre nel garage di casa con 29 coltellate. La mattina seguente il 4 ottobre il suo cadavere era stato scoperto dalla nuora, Manuela Bianchi, amante del senegalese. Bianchi questa mattina alle 10 è attesa in Questura per essere sentita dal sostituto procuratore, Daniele Paci, come persona informata sui fatti.
“Il movente è individuato dal Gip nella relazione amorosa, e nel timore della sua scoperta, che univa come unisce l’indagato a Manuela Bianchi”, nuora della vittima. E’ quanto viene evidenziato in una nota della Procura della Repubblica riminese. Nel dettaglio, viene argomentato, “la relazione è stata ricostruita nelle indagini, anche grazie a plurime intercettazioni, comprese quelle telematiche, sia per la fase antecedente l’omicidio che per quella successiva”.
Di fatto, “il Gip ha concluso, osservando che, se lette all’ unisono tutte le circostanze che connotano li delitto, la posizione dell’indagato si aggrava ulteriormente perché risultano del tutto inverosimili le piste alternative di un ignoto proveniente dall’esterno del condominio'” E questo perché, a giudizio del Gip, “l’azione rileva un movente fomentato da rancori personali, l’azione è stata fulminea e pertanto dovevano essere perfettamente conosciute le abitudini dell’ anziana ed anche i luoghi, conoscenza che a Dassilva era assicurata non solo dal rapporto con Manuela Bianchi, ma anche dalla posizione della finestra del suo balcone, che affaccia sulla rampa del garage e permetteva di assistere all’ arrivo dell’ autovettura della vittima”.
Dassilva era stato interrogato il 25 giugno scorso in Procura dal sostituto procuratore Paci alla presenza del difensore Riario Fabbri e la consulente Roberta Bruzzone. In quell’occasione diversamente da quanto atteso, Dassilva non si era avvalso della facoltà di non rispondere confermando quanto già detto nei primi interrogatori. L’arresto di oggi è stato eseguito con ordinanza del Gip del Tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini.
Dalla prima mattinata sono in corso le perquisizioni presso il domicilio di Louis Dassilva, nel complesso di Via del Ciclamino a Rimini, condotte con l’ausilio del personale della Polizia Scientifica di Bologna dopo che la Squadra Mobile di Rimini ed il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato hanno eseguito l’ordinanza cautelare con cui il Gip della città romagnola – su richiesta della Procura della Repubblica – ha disposto la custodia in carcere nei confronti del 34enne.
Il Gip della città romagnola – viene osservato in una nota della Procura della Repubblica – ha ritenuto la sussistenza di aggravanti, ossia, “avere commesso li fatto per futili motivi, avere agito con crudeltà nei confronti della vittima e avere approfittato di condizioni di tempo, di luogo e di persona, tali da ostacolare la privata difesa”. In particolare, viene sottolineato, il giudice ha basato la sua scelta “sulla base di una pluralità di indizi, connotati da gravità, precisione e tra loro di indubbia concordanza. Tra questi si cita, per la rilevanza e la svolta che ha impresso alle indagini, la videoripresa di una telecamera di via Ciclamino che, tra le 22.17.02 e 22.17.08, ritraeva un soggetto, ripreso di spalle, mentre camminava in direzione del portone del civico 31. Pur nella scarsa qualità dell’immagine, la persona raffigurata risultava di carnagione scura. Dagli accertamenti emergeva che l’unico abitante di colore nel condominio 31, come in quelli limitrofi era l’indagato”.
A giudizio del Gip riminese, viene argomentato ancora, “connotano di gravità l’indizio la compatibilità della persona ripresa dalla telecamera con quella dell’indagato per carnagione, deambulazione , corporatura; li tragitto del soggetto ripreso, sicuramente diretto all’ingresso del civico 31; li fatto che nell’ orario indicato nessun altro sia entrato nel condominio 31 come in quelli limitrofi; li fatto che l’ unica persona di colore residente al Villaggio San Martino sia l’ indagato”. In aggiunta, “ulteriore riscontro è stata ritenuta l’altezza dell’indagato (184 centimetri), compatibile con quella dell’assassino, come evidenziato nella consulenza autoptica, che ne rimarca l’altezza significativamente superiore rispetto a quella della vittima. Altra compatibilità è l’essere Dassilva destrimane, come l’autore dell’omicidio”.