AgenPress – “Non ci ritireremo dall’asse di Filadelfia in nessun caso, ho informato Blinken che continueremo fino alla distruzione di Hamas”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un incontro con le famiglie degli ostaggi, come riporta Ynet. Il ritiro dal corridoio Filadelfia, tra Gaza e l’Egitto, è uno dei punti chiave dei colloqui per l’accordo sulla tregua e il rilascio degli ostaggi. Hamas ha chiesto il ritiro completo dell’Idf.
Secondo due associazioni di familiari di ostaggi e soldati morti che oggi hanno incontrato Benyamin Netanyahu, il premier ha affermato: “Non sono sicuro che ci sarà un accordo, ma se ci sarà, proteggerà gli interessi che ripeto più e più volte, sono la preservazione delle risorse strategiche di Israele”. Il primo ministro israeliano – hanno riferito le associazioni – ha affermato che se l’accordo dovesse andare in porto, dopo 42 giorni i combattimenti a Gaza riprenderanno “fino all’eliminazione di Hamas, anche mentre vengono negoziati i passi successivi”.
E proprio il forum delle famiglie degli ostaggi accusa Netanyahu “di aver silurato la trattativa” con Hamas per la restituzione dei rapiti israeliani prigionieri da oltre 10 mesi a Gaza. Secondo due associazioni di rapiti e soldati morti che oggi lo hanno incontrato, il premier ha dichiarato che l’Idf non lascerà i corridoi di Filadelfia e Netzarim “in nessuna circostanza” ed ha proseguito affermando “di non essere sicuro che ci sarà un accordo” con l’organizzazione islamica. “Le affermazioni del primo ministro sono di fatto l’abbandono degli ostaggi al proprio destino”, afferma il forum, non stanno soffrendo, stanno anche morendo”, hanno detto i familiari, riferendosi ai commenti del premier durante una riunione di gabinetto il mese scorso in cui affermò che gli ostaggi “stanno soffrendo ma non stanno morendo”.