AgenPress – I Vigili del Fuoco e il Soccorso Alpino Speleo Fluviale hanno rinvenuto il cane privo di vita, a 30 metri di profondità, in un antro difficile da raggiungere e non ancora mappato.
La discesa degli specialisti è proseguita fino a oltre 20 metri di profondità, quando sono state trovate le prime tracce del cane. Nella giornata di domenica è stato infine raggiunto il fondo del pozzo, tra i 25 e i 30 metri, e si è provveduto al recupero dell’animale.
Si conclude così una settimana di intense operazioni, cominciate subito dopo che il padrone del cane, un cacciatore, aveva lanciato l’allarme.
Il dramma era iniziato sabato scorso, quando Maurizio Pintossi aveva notato che il segnale gps del collare del suo Full lo indicava come vicino a lui. Ma non lo vedeva. “Mi sono accorto che Lucky (l’altro setter, di 5 anni più giovane, ndr) era fermo a fianco di una buca e ho capito subito cos’era successo. Mi sono avvicinato, ho chiamato Full che mi ha subito risposto, ma per me entrare era impossibile”.
Nel corso delle ore, il cane scivolato sempre più giù, rendendo più complicate le operazioni di soccorso, che hanno impiegato anche una microtelecamera per esplorare meglio l’area. Operazioni durante cui però non si è mai persa la speranza, dal momento che il cane continuava a risponde al padrone.
Questo fino a giovedì, quando Full ha smesso di farsi sentire: i soccorritori hanno continuato a lavorare anche nel fine settimana, trovando a venti metri di profondità peli del cane e materiale biologico. Nelle ore scorse, però, il ritrovamento del cane senza vita. I proprietari hanno voluto ringraziare i Vigili del Fuoco per il loro lavoro e tutti coloro che si sono impegnati per cercare di salvare il loro cane.