AgenPress – In un’intervista rilasciata questa mattina alla BBC, il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato che le sue conversazioni con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente degli Stati Uniti Trump e il presidente francese Emmanuel Macron hanno portato a un accordo secondo cui il Regno Unito, insieme alla Francia e “probabilmente a uno o due altri” lavoreranno con l’Ucraina a un “piano per fermare i combattimenti e poi ne discuteremo con gli Stati Uniti”.
“Penso che abbiamo fatto un passo nella giusta direzione”, ha detto Starmer a poche ore dall’inizio alla Lancaster House di Londra di una riunione sulla sicurezza ucraina ed europea. Riunione a cui partecipano una quindicina di leader di Paesi Nato (Ue ed extra Ue), fra cui, per l’Italia, la premier Giorgia Meloni, nonché dei vertici dell’Unione e dell’Alleanza Atlantica al quale partecipano Giorgia Meloni, Volodymyr Zelensky, il presidente francese Emmanel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro canadese Justin Trudeau.
Saranno presenti anche i leader di Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Spagna, Finlandia, Svezia, Repubblica Ceca e Romania, nonché il ministro degli Esteri turco.
Sono stati invitati anche il segretario generale della NATO Mark Rutte, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio Antonio Costa.
L’iniziativa è stata concordata ieri con lo stesso Zelensky, ha chiarito Starmer, intervistato in un talk show politico domenicale della Bbc prima del vertice di Lancaster House, aggiungendo di averne già parlato con il presidente francese Emmanuel Macron ed evocando “verosimilmente” di poterla allargare anche a “uno o due altri Paesi” imprecisati.
“Successivamente discuteremo con gli Stati Uniti di questo piano per far cessare le ostilità”, ha proseguito il primo ministro britannico, lasciando quindi intendere che per ora si tratta di un’iniziativa europea; ma evitando qualsiasi presa di distanza esplicita dal presidente Donald Trump. E anzi ricordando l’incontro avuto a Washington giovedì e la successiva conversazione telefonica avuta con lui venerdì sera. “Io penso che sia un passo nella giusta direzione”.