AgenPress. La polizia turca ha arrestato altri tre dipendenti di una rivista satirica, portando a quattro il numero delle persone arrestate per una vignetta che presumibilmente raffigurava il profeta Maometto.
La vignetta, pubblicata sulla rivista LeMan, ha suscitato una serie di condanne da parte dei funzionari governativi, i quali hanno dichiarato che rappresentava il profeta Maometto, scatenando una furiosa protesta davanti all’ufficio della rivista a Istanbul.
LeMan, in una dichiarazione rilasciata lunedì sera, ha negato le accuse e ha insistito sul fatto che il disegno intendeva raffigurare un uomo musulmano di nome Muhammad e voleva mettere in luce le sofferenze dei musulmani.
Secondo il quotidiano filogovernativo Yeni Safak, la vignetta mostrava “due figure, presumibilmente il profeta Maometto e il profeta Mosè, con ali e aureole, che si stringevano la mano nel cielo, mentre in basso si svolgeva una scena di guerra con bombe che piovevano”.
Anche il quotidiano indipendente Birgun ha affermato che le figure alate che volteggiano nel cielo sono state interpretate da alcuni come i profeti Maometto e Mosè.
Lunedì le autorità hanno avviato un’indagine sul settimanale per le accuse di “offesa pubblica ai valori religiosi” e hanno arrestato il fumettista Dogan Pehlevan.
Nella notte, anche il caporedattore di LeMan, Zafer Aknar, il grafico Cebrail Okcu e il manager Ali Yavuz sono stati arrestati, secondo quanto riportato dall’agenzia statale Anadolu. Sono stati inoltre emessi mandati di cattura per due redattori che si ritiene si trovino all’estero.
Alcuni dimostranti, presumibilmente appartenenti a un gruppo islamico, hanno lanciato pietre contro la sede della LeMan nel centro di Istanbul e si sono scontrati con la polizia.
La rivista LeMan si è scusata per ogni offesa arrecata, ma ha anche invitato le autorità ad agire contro quella che ha descritto come una campagna diffamatoria e a proteggere la libertà di espressione.
Video degli arresti, condivisi dal ministro degli Interni turco Ali Yerlikaya, mostrano i redattori Pehlevan e Yavuz prelevati con la forza dalle loro case, con le mani ammanettate dietro la schiena.
