AgenPress. Roman Starovoit, 53 anni, ex ministro dei Trasporti russo, è stato trovato morto nella sua auto, poco dopo essere stato destituito dal presidente Vladimir Putin. Le autorità russe considerano la sua morte un presunto suicidio.
Nato il 20 gennaio 1972 a Kursk, Starovoit ha ricoperto ruoli chiave come dirigente nel settore infrastrutturale, capo della Federal Road Agency (2012–2018) e dal 2019 al 2024 governatore della regione di Kursk. Il 14 maggio 2024 è stato nominato ministro dei Trasporti dal governo russo.
Ha affrontato un periodo difficile, caratterizzato da frequenti disagi e caos nei trasporti, aggravati da attacchi di droni ucraini che hanno causato centinaia di cancellazioni e ritardi nei voli, specialmente nelle principali città come Mosca e San Pietroburgo.
Il 7 luglio 2025, con decreto presidenziale, Putin lo ha rimosso dall’incarico “per perdita di fiducia”, sostituendolo con Andrey Nikitin.
Il corpo di Starovoit è stato trovato nella sua auto nel distretto di Odintsovo, nella regione di Mosca, con una ferita da arma da fuoco. L’arma, presumibilmente una pistola che gli sarebbe stata concessa quando era al Ministero dell’Interno nel 2023.
Fonti vicine ai servizi di sicurezza hanno confermato il suicidio, anche se la tempistica tra il licenziamento e la morte non è ancora chiarissima .
Si ipotizza che fosse coinvolto in un’indagine per appropriazione indebita, legata alla costruzione di fortificazioni difensive nella regione di Kursk sotto la sua precedente amministrazione, dove avrebbe potuto essere implicato da dichiarazioni del suo successore, Alexei Smirnov, arrestato ad aprile 2025.
La morte di Starovoit è la più vistosa tra quelle “misteriose” nella cerchia del potere russo dall’inizio del conflitto ucraino, suscitando paura e sospetti per la sequenza di casi analoghi tra funzionari e oligarchi.