AgenPress. Questa mattina nelle prime ore dell’alba, un bombardamento israeliano ha colpito tende allestite per ospitare sfollati palestinesi a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Fonti mediche dell’ospedale Kuwait di Gaza riferiscono ad che quattro bambini sono stati uccisi sul colpo mentre cercavano riparo tra i resti di quei rifugi improvvisati.
Il ministero della Salute di Gaza ha inoltre denunciato che nelle ultime 24 ore almeno 71 persone sono morte a causa di attacchi aerei israeliani.
Le autorità israeliane hanno giustificato l’azione definendo l’obiettivo come una postazione militante nascosta tra i civili, ma le immagini e i racconti sul terreno descrivono un quadro ben diverso: “nessuna postazione armata, solo tende improvvisate”.
Questo tragico episodio – quattro vite spezzate mentre cercavano rifugio – solleva una domanda dolorosa: si è trattato di un tragico errore o di un messaggio intenzionale? Intanto a Gaza, città senza vie di fuga, senza elettricità e senza acqua potabile, l’unica sicurezza rimasta è cercare protezione tra tende leggere e precarie—ora diventate bersagli.
La dichiarazione dell’ONU sullo stato di carestia a Gaza è definito come “catastrofico” per mezzo milione di persone ed evidenzia un collasso umanitario senza precedenti.
Gaza oggi è un “laboratorio di disperazione”: sovraffollamento, carenza di servizi essenziali e assenza di scampo. Colpire un campo di tende significa attaccare l’ultima speranza di sopravvivenza per chi resta. Le immagini – corpi sollevati tra brandelli di tessuto, i soccorritori che lottano con risorse minime – raccontano un linguaggio di terrore e impotenza .
Le autorità internazionali e le organizzazioni umanitarie continuano a chiedere il rispetto del diritto internazionale, la protezione dei civili e condizioni per garantire l’accesso agli aiuti. L’Unicef, l’ONU, e diverse ONG continuano a lanciare appelli urgenti per un cessate il fuoco duraturo”.
L’attacco di oggi a Khan Younis ha causato la morte di quattro bambini che cercavano rifugio nelle tende degli sfollati. Questo episodio drammatico si inserisce in un quadro umanitario ormai al collasso, dove ogni rifugio – anche il più fragile – può diventare mortale.