UE: Picierno, su case green risposte insufficienti

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La vicepresidente del Parlamento europeo: “Serve dialogo tra istituzioni e operatori del settore”


AgenPress. “La vera contraddizione a cui tutti noi dobbiamo porre rimedio è quella tra le esigenze di crescita e un eccesso, sia a livello europeo che nazionale, di burocratizzazione dei processi di investimento. Il caso più evidente è la Direttiva “Case Green” 2030: gli obiettivi di riduzione energetica sono ambiziosi, così come lo è il corollario delle scadenze che noi abbiamo fissato. Quelli che sono invece meno chiari sono i riferimenti agli strumenti finanziari e alle risorse di cui possiamo disporre”.

Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno intervenendo in collegamento alla 16 esima edizione dell’Anaci day in corso a Milano presso gli East End Studios di via Mecenate.

“Fin qui – ha puntualizzato l’europarlamentare del Pd – le risposte che sono arrivate non sono sufficienti. Per questo abbiamo bisogno del dialogo tra istituzioni e operatori del settore, altrimenti rischiamo che gli obiettivi diffusamente condivisi anche sulla riduzione energetica possano produrre o tradursi in obblighi stringenti senza accompagnare in alcun modo la crescita, ma anzi limitandola”. La vicepresidente ha poi osservato che “nelle fasi di crisi il patrimonio immobiliare è un bene rifugio, ovvero un bene che è meno esposto ai rischi.

In un momento di grandi turbolenze e cambiamenti, abbiamo bisogno di un salto verso la competitività, questo è l’argomento di cui si discute di più a Bruxelles e io sono convinta che il patrimonio immobiliare possa offrire un contributo essenziale all’innovazione tecnologica, al risparmio energetico e alla qualità della vita, perché un bene rifugio non è un bene fermo”.

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