Totò Cuffaro ha annunciato le proprie dimissioni dalla carica di segretario nazionale della Democrazia Cristiana

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AgenPress. Totò Cuffaro ha annunciato le proprie dimissioni dalla carica di segretario nazionale della Democrazia Cristiana. La decisione arriva al termine di settimane segnate da tensioni interne al partito e da un crescente dibattito pubblico sul ruolo dell’ex presidente della Regione Siciliana all’interno della vita politica nazionale, dopo il suo ritorno sulla scena negli ultimi anni.

Cuffaro, che aveva assunto la guida della nuova Dc con l’obiettivo dichiarato di rilanciare l’area centrista e moderata del Paese, ha motivato le dimissioni parlando di “scelta di responsabilità”, volta a evitare ulteriori spaccature e a consentire al partito di avviare una fase di riorganizzazione. Ha inoltre sottolineato la necessità di «un nuovo percorso» che possa coinvolgere «energie giovani e credibili».

La decisione è stata accolta con reazioni contrastanti all’interno del partito. Una parte della dirigenza ha espresso rammarico per l’addio, riconoscendo il contributo di Cuffaro nel processo di ricostruzione della Dc, mentre altri hanno salutato le dimissioni come un passo necessario per separare definitivamente il partito dalle controversie giudiziarie del passato.

Cuffaro, condannato nel 2011 per favoreggiamento aggravato, aveva scontato in carcere la propria pena prima di tornare alla politica attiva.

Ora lo scenario che si apre per la Dc è quello di un congresso straordinario o di una fase di reggenza transitoria, nella quale si cercherà una nuova figura in grado di guidare il partito, mantenendo un equilibrio tra continuità e rinnovamento.

Cuffaro: “Dimissioni irrevocabili”

“Ho rassegnato, nelle mani del presidente del partito, Renato Grassi, e del segretario organizzativo nazionale, Pippo Enea, le mie dimissioni da segretario nazionale della Democrazia cristiana”. Così in una nota Totò Cuffaro, indagato dalla procura di Palermo che ne ha chiesto gli arresti domiciliari.

“Ringrazio chi ha condiviso con me un percorso di impegno e di servizio al partito. Il presidente ha convocato per il 20 novembre il Consiglio nazionale, chiamato a esaminare e accettare le mie dimissioni, irrevocabili”, ha aggiunto.

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