AgenPress. La nostra Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha aumentato la pressione fiscale eppure da una settimana viene accusata di “aver tagliato le tasse ai ricchi”. È una follia. Intanto perché non l’ha fatto. Ma soprattutto perché quella fascia che viene considerata ricca (chi ha più di duemila euro di stipendio) è stata comunque punita con un intervento sulle detrazioni per cui anche l’eventuale vantaggio Irpef è stato strutturalmente annullato dalla cancellazione delle detrazioni nel 2025.
La verità è che il dibattito di queste ore è lunare perché è ovvio che se incidi sulle aliquote Irpef ne beneficia anche chi prende più di cinquantamila euro. Come del resto è accaduto con il Governo Draghi (fu invece volutamente diverso, per mia scelta, il caso degli 80€).
La sinistra dovrebbe incalzare la Meloni sul fatto che nella vita quotidiana aumentano le bollette, i mutui, il gasolio, gli alimentari. Ci sono cinque milioni di italiani che chiedono interventi per loro, non contro gli altri. E invece chi sogna Landini guida della sinistra parla di patrimoniale. Intendiamoci: il tema delle diseguaglianze è molto importante ma va affrontato in modo politico e non ideologico. Ma l’obiettivo deve essere quello di tassare meno il ceto medio, non di tassare di più a casaccio. C’è una sinistra che da anni dice: anche i ricchi piangano. E non capisce che l’obiettivo della sinistra dovrebbe essere far ridere i poveri, non far piangere gli altri.
Lo diceva il compianto Olof Palme: “Noi non siamo contro la ricchezza ma siamo contro la povertà. La ricchezza, per noi, non è una colpa da espiare, ma un legittimo obiettivo da perseguire. Ma la ricchezza non può non essere anche una responsabilità da esercitare“.
Ed è ovvio che chi ha di più deve dare di più. Ma se alzi le tasse per alzare lo stipendio di Brunetta è profondamente ingiusto. Se alzi le tasse per finanziare di più il CSM, il Garante della Privacy, le sagre e le marchette di Lollobrigida sul territorio è ingiusto. Se alzi le tasse per alimentare gli sprechi del Governo allora preferisco un sistema di sussidiarietà in cui si incentivano i privati, specie quelli benestanti, a finanziare Terzo settore, realtà del volontariato, mondo educativo di base. In una parola: noi siamo per la sussidiarietà e contro gli sprechi.
Se la sinistra anziché fare una battaglia contro la Meloni che ha portato la pressione fiscale al 42.8% le consente di fare l’eroina anti tasse perché dice no alla patrimoniale è un autogol gigantesco.
