Mosca. La repressione di Putin. Tribunale condanna collaboratrice di Navalny a 7 anni e 6 mesi di galera

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AgenPress – Un tribunale russo di Ufa ha condannato Lilia Chanysheva, l’ex leader della campagna presidenziale di Alexey Navalny in Bashkortostan, a 7 anni e sei mesi di carcere.

Il pubblico ministero ha chiesto 12 anni dietro le sbarre per Chanysheva. È stata dichiarata colpevole di “estremismo”, “gestione di una società estremista utilizzando la sua posizione ufficiale” e “creazione di un’organizzazione che viola i diritti delle persone”. Il processo è stato chiuso al pubblico.

“Se mi metti in prigione per 12 anni, non sarò in grado di dare alla luce un bambino. Risparmiami la possibilità di diventare madre”, così Chanysheva ha concluso il suo ultimo appello in tribunale il 29 maggio.

Chanysheva è diventata la prima persona ad essere arrestata per “aver creato una comunità estremista”, un procedimento penale avviato contro Alexey Navalny e i suoi associati. È stata arrestata nel novembre 2021 e inviata in un centro di custodia cautelare. I soci di Navalny Leonid Volkov e Ivan Zhdanov sono anch’essi coinvolti nello stesso caso.

Un tribunale russo di Ufa ha condannato Lilia Chanysheva, l’ex leader della campagna presidenziale di Alexey Navalny in Bashkortostan, a 7 anni e sei mesi di carcere, riferisce SOTA.

Il pubblico ministero ha chiesto 12 anni dietro le sbarre per Chanysheva. È stata dichiarata colpevole di “estremismo”, “gestione di una società estremista utilizzando la sua posizione ufficiale” e “creazione di un’organizzazione che viola i diritti delle persone”. Il processo è stato chiuso al pubblico.

“Se mi incarcerate per 12 anni, non potrò avere un figlio. Datemi la possibilità di diventare madre”, aveva detto la 41enne in un’udienza alla fine di maggio. La condanna di Chanysheva arriva in un momento in cui il Cremlino sta inasprendo la repressione contro i dissidenti, molti dei quali sono in carcere o sono stati costretti a lasciare la Russia. Amnesty International ha chiesto il rilascio immediato dell’oppositrice. i cui nomi sono [il presidente russo Vladimir] Putin e [il capo del Bashkortostan Radiy] Khabirov”. 

 

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