Brescia. E’ della piccola Iuschra il teschio trovato. Papà: “credo sia morta di fame”

AgenPress – Il teschio ritrovato nei boschi di Serle lo scorso 4 ottobre appartiene alla piccola Iuschra Gazi, la bambina di 12 anni affetta da autismo scomparsa nel luglio del 2018 durante una gita sull’Altopiano di Cariadeghe, a Serle, in provincia di Brescia.

A darne conferma è stato il test del Dna effettuato sui resti ossei scoperti da un cacciatore durante una passeggiata nell’area boschiva dove la bimba aveva fatto perdere le sue tracce poco più di due anni fa.

La piccola era insieme con altri bambini affidati alla Fobap, la Fondazione organizzatrice della gita e responsabile dell’evento la cui operatrice ha già patteggiato una condanna a 8 mesi.

Le ricerche sono partite immediatamente ma di Iuschra non è mai stata trovata alcuna traccia: nonostante l’intervento dei soccorritori, intervenuti con speleologi, cani molecolari, droni ed elicotteri l’esito delle ricerche è sempre risultato negativo.

“Nella zona dove è stato trovato il teschio non siamo mai arrivati con le ricerche”, sostiene chi ha coordinato per la Protezione civile.  È una zona impervia, tra rovi e vegetazione. L’area era stata sorvolata solo da droni ed elicotteri. “L’uomo non ci poteva arrivare”, viene spiegato dagli esperti. Il teschio è stato poi trovato a inizio ottobre da un cacciatore, probabilmente dopo che era stato trasportato da animali selvatici in un punto accessibile. La Procura di Brescia ha già disposto il nullaosta alla sepoltura dei resti di Iuschra.

Nell’inchiesta per omicidio colposo, unica indagata è risultata essere l’educatrice poi finita a processo e condannata: è stata lei secondo la Procura l’ultima a vedere la bambina correre verso il bosco per poi scomparire per sempre tra gli alberi e le grotte.

“Sono sotto choc. Ora so che Iuschra è davvero morta. Credo che mia figlia non sia caduta nel bosco, ma sia morta di fame”,  ha detto il padre. “È un momento molto doloroso per la nostra famiglia” ha aggiunto il padre della dodicenne. “Organizzeremo un funerale ma in questo momento non abbiamo la testa per pensare. Mi fa molto male immaginare mia figlia che muore di fame da sola in un bosco”.

 

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