Catullo รจ l’amore che non muore tra la nostalgia del canto e la convivenza con il ricordo

AgenPress. I ricordi sono piรน della memoria? Ricordare รจ sempreย  riportare al centro del cuore il tempo. “Ricordare รจ riportare nel cuore”ย  (Carlo Sini). Nella grecitร  l’intreccio tra il ricordare e l’oblio รจ potente.

I modelli greci e latini della classicitร  non possono essere dei modelli di una tradizione acquisita e intoccabile. Ogni epoca ha il suo sguardo ed ogni civiltร  trova nellโ€™estetica un punto di contatto con il risibile. La classicitร  poetica greca e la classicitร  romana sono i punti di riferimento di una poetica in cui il senso dellโ€™onirico รจ completamente attraversato dalla dimensione amorosa.

Lโ€™amore spesso viene considerato come una stretta intesa tra la sensualitร , lโ€™eros e la rappresentativitร  dellโ€™amore stesso, ovvero la sensualitร -passione necessariamente diventa la rappresentazione della fisicitร  e questo lo si constata sia leggendo le poesie, i frammenti di Saffo, di Alceo, di Anacreonte. Tre punti di riferimento di una poetica greca in cui si consuma il senso del tempo come il senso del vissuto, ma anche come senso del tragico.
Ed ora? Dopo Ovidio e la sua generosa eleganza ed esteticaโ€ฆ non dovremmo ritornare ai โ€œCarminaโ€, ma passare direttamente a Cavalcanti ? Rileggerei Saffo per approfondire il senso di solitudine e il tragico in Pavese.

La duplicitร  sentimentale di Saffo รจ lโ€™espressione di una drammaticitร  e tragicitร  esistenziale che la poetessa vive. Muore suicida e questa sua dimensione di mistero attraversa sia il suo stare a contatto con il linguaggio, con la parola, sia il suo contatto con lโ€™amore stesso. Ama ed รจ amata.

Saffo ama ardentemente le donne, ma riesce ad amare anche gli uomini, infatti era sposata; ma nella sua poesia cโ€™รจ lโ€™estrema eleganza al di lร  del proprio vissuto, al di lร  della propria esperienza di vita, della propria testimonianza e il suo verso รจ profondamente legato a una esperienza di eleganza in cui gli elementi sono rappresentati dalla natura, sono rappresentati dal paesaggio, sono dal senso onirico delle metafore.

Ci sono due versi che diventano immediatamente impatto. Il titolo del componimento poetico รจ โ€œVentoโ€: โ€œMi scrolla amore come vento nellโ€™alpe su roveri piombaโ€.
Ecco come lโ€™eleganza della parola diventa lโ€™estetica di un distico che a sua volta รจ uno stile di un linguaggio tutto contestualizzato nella dimensione sentimentale. Come altri versi di una poesia dal titolo โ€œLโ€™oblioโ€: โ€œMorte inerzia di sonno per te silenzio di memoria sempre tu non attingi rose poetiche. โ€”- svolacchierai tra larve nereโ€.

Comโ€™ รจ intensa questa poesia di Saffo. Una poesia che ci porterร  al senso di un onirico che รจ completamente attraversato dalla dimensione esistenziale, ma Saffo รจ lโ€™epicentro di una criticitร  che costituirร  e costituisce il percorso poetico di unโ€™identitร  lirica. Il lirismo di Saffo attraverserร  tutte le epoche e troverร  unโ€™abitazione reale nel Novecento.
Il Novecento, soprattutto quello italiano, si forma, si basa e si confronta, sulla poesia di Saffo, ma si forma anche avendo delle diramazioni con tutta la cultura greca, con i versi di Alceo, di Anacreonte.

La grecitร  รจ profonda nel Novecento, si pensi alla poesia ermetica. รˆ nostalgia! Questo รจ un aspetto importante, significativo, allโ€™interno di quei processi culturali che segneranno la bellezza e lโ€™estetica stessa del verso.
Credo che non si possa dire lo stesso analizzando nella complessitร  la poesia latina. Non รจ cosรฌ per tutti i poeti che provengono dalla cultura latina vicina a quel mondo che รจ il mondo tibulliano, catulliano, virgiliano, ovidiano.

Qui occorre fare una chiosa, tanto per tenere desta la curiositร , su un poeta greco trascurato tantissimo proprio dalla cultura occidentale latina. Si tratta di Nicandro.
Nicandro di Colofone poeta, grammatico e medico greco (visse intorno alla seconda metร  del II secolo o allโ€™inizio) scrisse le prime โ€œMetamorfosiโ€ in cinque libri. Un poeta dellโ€™etร  ellenistica, comunque la sua biografia รจ ricca di diversi interrogativi.
Ovidio conosceva molto bene Nicandro. Nicandro e Ovidio recitano la morte delle forme e catturano la metafora (metaโ€ฆย ) della morte (morโ€ฆ ) con la perplessitร  del (foโ€ฆ ) forseโ€ฆ Etimologia? Semantica? No! La percezione. Ma Pitagora amato da Ovidio giocava con i numeri percependoโ€ฆ La genialitร  degli artistiโ€ฆ dei folliโ€ฆ dei ribelliโ€ฆ
Virgilio senza Nicandroย  sarebbe stato in grado di scrivere le โ€œGeorgicheโ€ (?) e non solo. Nicandro scrive addirittura un testo dal titolo le โ€œGeorgicheโ€ in due libri e un trattato sulla Apicoltura.

Nicandro il greco antico della Greciaantica. Nicandro รจ in Ovidio e scrive tra lโ€™altro alcuni trattati sui Rimedi (โ€œRimedi contro i veleni animali โ€œ) anche dei serpenti di genere femminile e conosce molto bene la mitologia dei Titani.

Comunque, uno dei grandi poeti del gruppo di nuovi poeti latini di quellโ€™epoca รจ stato Properzio e chiaramente Tibullo che ha fatto della sua poesia una dichiarazione di bellezza, come ha fatto Properzio. Properzio, quando recita la sua poesia, citando i versi dedicati a Cinzia, รจ lโ€™espressione pura della bellezza ed รจ il personaggio femminile che costituisce il dato centrale di questa poesia come lo รจ fondamentalmente il poeta fulcro di questo gruppo, che sarebbe Ovidio.
Ovidio รจ il grande poeta degliย “Amores”ย e deiย “Rimedia”ย e sa unire, legare la classicitร  greca con quella latina. Ciรฒ non รจ verificabile nella poesia o nei versi di Virgilio. Purtroppo Virgilio non รจ uno dei poeti lirici o profondamente lirici. Resta nel cerchio, se vogliamo, di un mecenatismo che era dettato da una lezione che veniva da Cicerone, quindi la poesia interagiva tra il mondo epico e la storia. In Ovidio troviamo il legame tra il mito il simbolo e lโ€™immaginario epico.

Il poeta che trascina il verso, tranne in alcuni episodi, รจ Catullo. Credo che di Catullo si sia fatta unโ€™icona molto errata, perchรฉ il poeta vero รจ sรฌ il poeta che ha alzature e cadute, dal punto di vista lirico, sistematico- letterario, tematico, ma il poeta deve giocare la sua partita intorno a un concetto forte che รจ quello di bellezza, di eleganza, di stile e Catullo nel momento in cui recita โ€œMille baciโ€, โ€œcento baciโ€ e โ€œmille piรน mille, facendo questo gioco di empatia linguistica, oppure tโ€™amo e temo, tโ€™amo o ti odio, che sono versi di una esemplaritร  singolare, ha poi delle cadute terribili di problematica stilistica e formale. Ma resta sempre nostalgia nel ricordare.

โ€œNessuna donna mi ruberร  il tuo letto questo รจ il patto iniziale dellโ€™amore nostro. A me piaci tu sola, a Roma nessunโ€™altra donna รจ bella agli occhi miei e magari potessi essere il solo a vederti leggiadra gli altri non si occuperebbero di te io sarei tranquilloโ€.
Questo รจ Tibullo. รˆ il Tibullo della grande poesia latina.
Il poeta che ha segnato la latinitร  resta Ovidio, sia per coerenza stilistica, sia per intercettazioni di linguaggio, sia per dimensioni oniriche. Il Catullo che si distanzia da Ovidioย  รจ il Catullo che scrive: โ€œFrequentatori assidui della schifosa bettola a nove pilastrini dal tempio dei fratelli berrettati credete di aver cazzo voi soli, voi soli di potervi scopare le ragazze credendo tutti gli altri un branco di caproni?โ€
Questo รจ Catullo, ovvero, anche questo รจ Catullo. Nelle 116 poesie oย “Carmina”ย si vive un mosaico di amori e di ricordanze di pene o meglio patite.

Ritengo che il legame tra la classicitร  greca e quella latina sia segnata da due grandi rivoluzionari trasformatori della parola: da una parte cโ€™รจ Saffo e dallโ€™altra cโ€™รจ Ovidio. Ovidio resta il piรน grande poeta della latinitร  antica e resta tale per eleganza, per non compromissione con alcuni circoli letterari e con alcune formazioni letterarie in quel contesto e in quella temperie, ma resta tale perchรฉ lโ€™eleganza dellโ€™uomo รจ lโ€™eleganza della parola, lo stile dellโ€™uomo e la coerenza dellโ€™uomo sono nello stile e nella coerenza del linguaggio.

In tutto questo discorso penso che la funzione della tradizione che รจ stata tramandata abbia avuto un senso in quel tempo, in quel contesto, ma ha avuto un senso anche nelle epoche successive e nelle epoche successive, al di lร  di un antologizzare i poeti rappresentativi di unโ€™epoca, i fari, le luci, le sfere restano Saffo e Ovidio.
Dunque. La poesia รจ fatta di parole. Sono una profezia o una condanna. Sono una profezia e una condanna. A volte la parola che supera la soglia del silenzio diventa una maledizione. Il suono del silenzio diventa piรน terribile del silenzio stesso. Sia la parola che il suono del silenzio o il silenzio se non abitano la metafisica della solitudine diventano pregiudizio.
Catullo รจ un nostalgico viaggio che ha bisogno del ricordare per legare il cuorealla passione.
Saffo รจ la morte fattasi profezia.

Properzio รจ un disperato che sorride cercando di superare la disperazione.
Alceo รจ un pianto che non ha ancora conosciuto le nenie.
Tibullo รจ la malinconia di una inesistenza.
Anacreonte si consuma nei giudizi.
Virgilio resta il cortigiano meno cortigiano, ma comunque, ubbidiente.
Callimaco รจ il frammento di esistenze. Unico รจ la Magna Grecia nella grecitร .
Orazio pensava di aver capito tutto.
Ovidio รจ lโ€™esilio nella nostalgia ed รจ convinto della trasfigurazione, ma cade nella trappola della tristezza.
Ovidio resta il piรน poetico e coraggioso di tutti insieme a Saffo e a molti versi di Catullo dei baci e dei t’amo.
Ovidio muore di esilio e in esilio. Saffo di suicidio. Catullo, appunto, muore di nostalgia. Ovvero: Catullo รจ l’amore che non muore tra la nostalgia del canto e la convivenza con il ricordo.

di Pierfranco Bruniย 

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