Coronavirus. Crisanti, le mascherine funzionano, ma non credo alle misure restrittive

AgenPress –  “Credo che le mascherine funzionino e debbano essere usate anche all’aperto, ma non credo nelle misure restrittive. Faccio fatica a vedere come si può implementare delle sanzioni a migliaia di ragazzi assembrati davanti alla scuola o all’uscita”.

Così Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova. “La mascherina protegge  però a mio avviso va capito cosa sta succedendo. Siamo stati senza mascherina tutta l’estate, con assembramenti anche importanti, e i contagi non sono aumentati moltissimo. Adesso i casi stanno aumentando, ma questo è l’effetto della riapertura delle scuole e dell’inizio di tutte le attività produttive. Forse bisogna agire lì. Sicuramente la mascherina protegge, ma se sono per strada e intorno a me non c’è nessuno… diventa un provvedimento difficilmente comprensibile. A mio avviso il problema è che il sistema messo a punto per proteggere gli studenti e la società dalla riapertura delle scuole scricchiola”.

I tamponi “bisogna aumentarli, abbiamo dato più possibilità al virus di trasmettersi aprendo le scuole e facendo ripartire l’economia, bisogna bilanciare aumentando i tamponi”.

La chiusura anticipata dei locali “nessuno sa se funziona, in Inghilterra l’hanno adottata e i casi sono in aumento. Non c’è nessuna prova scientifica che funzioni”, ha aggiunto  commentando le nuove possibili misure per il contenimento della diffusione del coronavirus. Parlando poi del limite di partecipanti alle feste private Crisanti ha aggiunto: “Chi le controlla? In Inghilterra hanno messo un limite di sei partecipanti alle feste private, ma cosa facciamo? Creiamo un gigantesco Grande Fratello che verifica quante persone abbiamo a casa?”.

 

 

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