Coronavirus, Scandurra: “Bonus autonomi, una grande presa in giro”

Per il giornalista il Governo cerca di mascherare l’assenza di liquidità per le partite Iva con finti pretesti di equità sociale e assistenzialismo verso i più bisognosi


Agenpress. “Io credo che al Governo, al posto di politici, vi sia invece un gruppo baldanzoso di maghi, matematici ed esperti di rebus, tris e parole crociate”.

Lo afferma in una nota odierna ad Agenpress il giornalista e saggista Maurizio Scandurra.

“Siamo a maggio, il tempo corre, e dobbiamo ancora vedere il ‘Decreto Aprile’. Già di per sé questa è un’eresia. I bonus per gli autonomi sono un casino e una vergogna. Un casino perché le teste calde che stanno al potere non riescono a far pace col cervello e continuano a perdere tempo prezioso nel pensare a norme e regolette anziché accreditare immediatamente i soldi sui conti correnti degli italiani.

E una vergogna perché si continua ignobilmente a giocare sulle cifre facendo speculazione politica e mediatica: prima 600, poi forse 800, poi 1000 a maggio, pensando che la gente sia scema e si illuda che arriverà più denaro.

Invece no: la verità è che i soldi non ci sono. Se ci sono, sono pochissimi, e ci si nasconde stoltamente dietro il pretesto di voler favorire i cittadini meno abbienti per non ammettere che non si è in grado di aiutare tutte le Partite Iva senza stupide distinzioni, facendo poderosamente ricorso alla burocrazia in nome di finti e verisimili principi di giustizia ed equità sociale, mentre il Paese va a rotoli. Questa è campagna elettorale gratuita, non sussidiarietà di Stato”, conclude lapidario il giornalista e saggista.

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