Cuneo. Tentata rapina in una gioielleria di Grinzane Cavour. 2 rapinatori morti ed 1 ferito

AgenPress – Hanno tentato di rapinare una gioielleria, ma sono stati uccisi dal titolare. E’ accaduto  a Grinzane Cavour, storico borgo della provincia di Cuneo famoso per il castello medievale sede dell’enoteca regionale. Il bilancio è di due morti, colpiti a morte dal titolare dell’attività che avrebbe sparato per primo all’indirizzo di tre uomini che hanno tentato una rapina a mano armata nel suo negozio.

Il terzo complice ferito da un colpo d’arma da fuoco ad una gamba, si è presentato nella notte all’ospedale Santissima Annunziata di Savigliano, dove si trova ora piantonato dai carabinieri.

La rapina, in provincia di Cuneo, è successa attorno alle 18.30 nella centralissima via Garibaldi in frazione Gallo di Grinzane Cavour. È la strada più frequentata del piccolo borgo, quella che collega due centri di grande interesse come Alba e Barolo. I due rapinatori sono stati colpiti in strada e quando sono arrivate sul posto le forze dell’ordine uno dei due uomini si trovava riverso lungo la via mentre l’altro all’angolo con un’altra strada, a circa 20 metri dall’altro cadavere.

L’intervento dei sanitari del 118 è stato immediato, ma per entrambi non c’è stato nulla da fare. Un terzo bandito, secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni, si sarebbe allontanato in auto. Posti di blocco sono stati allestiti in tutta la provincia. “Stavamo preparando i lavori del Consiglio comunale, quando abbiamo sentito gli spari in strada”, racconta il sindaco Gianfranco Garau davanti al municipio, che si trova a due passi dalla gioielleria. “Mi sono spaventato e sono sceso a controllare – aggiunge il primo cittadino -. La situazione è ancora confusa. So solo che è stata presa di mira una famiglia onesta e per bene, ora sotto shock”.

La gioielleria aveva già subito una rapina alcuni anni. Il 22 maggio 2015 il titolare, Mario Roggero, e le due figlie, vennero legati e chiusi in bagno dai rapinatori, che poi fuggirono con gioielli e orologi per un valore complessivo di circa 300mila euro. A dare l’allarme furono le ragazze, dopo essere riuscite a liberarsi. Alcuni mesi dopo, grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza che avevano ripreso l’auto della fuga, due banditi vennero arrestati dai carabinieri.

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