Dl Semplificazioni. Cuccello (Cisl): “Rischia di essere un altro libro dei sogni”

AgenPress. “Il dl semplificazioni, che non è stato il frutto di un confronto vero con le parti sociali, rischia di essere un altro libro dei sogni, nonostante le buone intenzioni del Governo di sbloccare i cantieri per le tante opere pubbliche di cui il Paese ha bisogno da tempo”.

Lo sottolinea il Segretario Confederale della Cisl, Andrea Cuccello. “Analizzeremo bene nei prossimi giorni il provvedimento del Governo. Il sindacato ha più volte sottolineato che per accelerare la realizzazione dei contratti, servizi e forniture, si dovrebbe intervenire drasticamente riducendo e qualificando le stazioni appaltanti, una scelta politica forte ma necessaria, individuando le opere davvero prioritarie e soprattutto finanziarle non con stanziamenti generici ma con impegni di spesa precisi.

Tutto questo manca nel Dl semplificazioni. Noi si dice stop alla proliferazione dei commissariamenti che sono l’esatto opposto dell’efficienza amministrativa che si vuol dare. E’ giusto non interrompere la realizzazione delle opere pubbliche, ma rimaniamo perplessi sulle responsabilità degli amministratori pubblici con interventi non strutturali ma sempre in deroga al codice degli appalti fino al 31 luglio 2021.

In questo modo non si elimina l’incertezza, contrariamente a quanto viene evocato. Manca l’allegato delle opere prioritarie che deve essere realizzato dal Governo e dalle Regioni. Si parla ancora di 130 opere individuate nel progetto “Italia Veloce”, ma alcune di queste già rientrano nei Pon 2017/2021 e per il 50% già finanziati dall’Unione Europea. Ed ancora, la sburocratizzazione non passa certo dall’affidamento diretto degli appalti senza bando di gara o dal ricorso all’offerta di minor prezzo.

Non si rafforza la certificazione antimafia se poi si inserisce la norma nella quale l’iscrizione nell’elenco dei fornitori e prestatori di servizi ed esecutori di lavori, nonché l’iscrizione nell’anagrafe antimafia, equivale al rilascio dell’informazione antimafia, perché sono cose totalmente differenti.

Sarebbe bastato intervenire radicalmente su alcune norme, fondamentali per il rilancio del settore, semplificando davvero le procedure ante -gara, rafforzando i protocolli di legalità, applicando obbligatoriamente il Durc sulla congruità della manodopera, evitando l’affidamento diretto dei lavoro ed il ricorso all’offerta al massimo ribasso. L’incertezza normativa continuerà a creare sconcerto nella Pubblica Amministrazione”.

 

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