Giappone. Arrestato l’uomo che ha ferito ex primo ministro Shinzo Abe. E’ un ex militare delle Forze di autodifesa

AgenPress – La polizia ha arrestato Tetsuya Yamagami, un residente di Nara sulla quarantina, in relazione al ferimento dell’ex primo ministro Shinzo Abe, secondo l’emittente pubblica NHK, citando fonti della polizia.

 L’uomo  è un ex militare delle Forze di autodifesa, cha ha servito per circa tre anni nella Marina, e deciso a uccidere Abe perché “insoddisfatto per l’operato dell’ex capo politico”.

L’arma utilizzata dall’uomo, riferiscono i media nipponici, sembra a tutti gli effetti essere di produzione artigianale.

L’uomo non ha tentato di scappare.  È trattenuto per essere interrogato alla stazione di polizia di Nara Nishi.

Il video mandato in onda da NHK mostra i momenti che circondano il crollo di Abe, con un forte scoppio che ha suscitato urla prima che la polizia trascinasse un uomo a terra vicino a dove si trovava l’ex Primo Ministro.

La sparatoria di Shinzo Abe ha scioccato il Giappone, che ha uno dei tassi di criminalità armata più bassi al mondo a causa delle sue leggi estremamente severe sul controllo delle armi.

Secondo le leggi giapponesi sulle armi da fuoco, le uniche armi consentite per la vendita sono fucili e fucili ad aria compressa: le pistole sono vietate. Ma ottenerli è un processo lungo e complicato che richiede uno sforzo faticoso e molta pazienza.

Per acquistare un’arma in Giappone, i potenziali acquirenti devono frequentare un corso di un’intera giornata, superare un test scritto e un test di tiro con una precisione di almeno il 95%. Devono inoltre essere sottoposti a valutazione della salute mentale e test antidroga, nonché a un rigoroso controllo dei precedenti, inclusa una revisione della loro fedina penale, del debito personale, del coinvolgimento nella criminalità organizzata e dei rapporti con la famiglia e gli amici.

Nel 2019, solo circa 310.400 armi da fuoco sono state detenute da civili in Giappone, in un paese di 125 milioni di persone.

Nel 2007, il sindaco di Nagasaki, nel sud del Giappone, Iccho Ito, è morto dopo essere stato colpito almeno due volte alla schiena da un presunto gangster. Da allora, il Giappone ha rafforzato ulteriormente la sua legge sul controllo delle armi, imponendo pene più pesanti per i crimini con armi da fuoco commessi dai membri delle bande della criminalità organizzata.

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