Grillo. Parla Silvia, la vittima. Sono stata violentata da tutti. Costretta a bere vodka

AgenPress –  Silvia, la ragazza violentata dal branco nel quale faceva parte anche Ciro Grillo, racconta alla Stampa di essere stata “violentata”, “tutti”.

Il quotidiano basandosi sul fascicolo delle indagini, ricostruisce la serata al Billionaire, la presunta violenza e quello che accadde dopo. Il quotidiano scrive che sono stati sentiti decine di testimoni (tassisti, baristi e il fotografo della discoteca, amici, istruttori sportivi), intercettati i telefoni, recuperati i messaggi e analizzati video e foto.

La ricostruzione del quotidiano parla di diversi tentativi di approccio: uno dei ragazzi chiede a Silvia di dormire insieme ma lei si rifiuta e cerca di svegliare l’amica per andarsene. Questa nel dormiveglia risponde di lasciarla tranquilla e non si alza. Poi avrebbero costretto Silvia a bere della vodka, tenendola per i capelli. Il giorno dopo alle 14.45 l’amica si sveglia e trova l’amica paralizzata.

“Dopo quella sera non erano più le stesse, si vedeva che era successo qualcosa. Mi sembra non siano più uscite di sera”, dice a Quarto grado su Retequattro l’albergatore della Costa Smeralda che nell’estate del 2019 ospitò la ragazza, e la sua amica.  “Ho conosciuto meglio una delle due. L’amica è arrivata solo per qualche giorno alla fine della vacanza, mentre la ragazza che si è fermata di più mi è sembrata una brava ragazza.  È venuta qui con i genitori e la sorella, poi i genitori andavano e venivano e lei è rimasta con la sorella più piccola, che le era stata affidata. Una ragazza in gamba, sportiva. Una delle due mi pare facesse la modella e anche l’altra avrebbe potuto benissimo farlo: erano due ragazze giovani, di un metro e ottanta, due belle ragazze. Non erano appariscenti, quella che abbiamo conosciuto meglio sembrava quasi una ragazza timorata di Dio, una che ogni papà vorrebbe avere come figlia». L’albergatore spiega che dopo quella sera, quella del presunto stupro di gruppo, “non erano più le stesse. Si vedeva che era successo qualcosa. Io e la mia ragazza, per darci una spiegazione, pensavamo avessero litigato tra di loro. Poi non mi ricordo se quel giorno o quello seguente, la ragazza che avevamo conosciuto meglio ci ha chiesto in prestito la bicicletta, perché doveva andare a Palau a fare delle commissioni”. Le ragazze si sono fermate nell’hotel “un’altra settimana, dove in realtà hanno fatto la solita vita. Noi le vedevamo per colazione e poi o stavano in camera, a studiare, oppure andavano in spiaggia ma mi sembra non siano più uscite di sera. Quando abbiamo saputo del fatto siamo rimasti increduli”.

 

 

L’articolo riporta le parole del titolare del bed & breakfast dove le due ragazze alloggiavano: “Quel pomeriggio le ragazze non erano più le stesse”. Sempre secondo la ricostruzione, Silvia chiede in prestito una bici per andare a comprare la pillola del giorno dopo. Quindi va alla lezione di kite surfing. L’istruttore riferisce: “Ricordo che era molto turbata”. Infine, il giornale scrive di un messaggio whatsapp: “Ho paura che quella ci ha denunciato”.

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