India. Trovata una neonata seppellita viva. Ogni anno milioni vengono uccise o lasciate morire

Agenpress – Era andato a seppellire la figlia morta dopo essere nata prematura, ad appena sei mesi: ma mentre scavava, Hitesh Kumar Sirohi si è imbattuto in un vaso di terracotta che, ricoperto di terra a circa 90 centimeti di profondità, conteneva un’altra neonata, viva.

È accaduto questa mattina all’alba nella città di Bareilly, in Uttar Pradesh: l’uomo, un commerciante, ha subito portato la piccola in ospedale per affidarla alla cure dei medici.

Sirohi e la moglie Vaishali, un’ispettrice di polizia, si sono dichiarati disponibili ad adottare la piccola seppellita viva.

Secondo gli attivisti dei diritti dell’infanzia, ogni anno in India milioni di bambine vengono uccise o lasciate morire, a poche ore dalla nascita: per evitare il feticidio, la legge ha proibito ai medici di rivelare ai genitori in attesa il sesso dei bambini che stanno per nascere.
Le bambine, in India, sono  ‘destinate alla fossa’, metodi indicibili e di una violenza inaudita per farle morire. Le pratiche utilizzate sono tante, una più crudele dell’altra, o sono avvelenate o soffocate o ancora affogate o costrette a mangiare sale, fino poi ad essere seppellite vive.

Quando le coppie indiane scoprono di aspettare una femmina cercano di sbarazzarsi del feto in ogni modo e se non ci riescono, portano avanti la gravidanza per poi seppellirlo ancora vivo a poche ore dal parto.

Le destinate alla fossa di solito sono le primogenite, ma può capitare che lo stesso trattamento venga riservato anche ai figli successivi perché i maschi rimangono una preziosa risorsa.

Non è, dunque, un fatto isolato e per una neonata che si è salvata altre migliaia hanno trovato la morte soffocate, avvelenate o sepolte vive, secondo la massima dell’aborto selettivo, praticato in alcune zone rurali indiane.

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