Liguria. Toti, “troppi indicatori e in ritardo”. Procura Genova indaga sui parametri raccolta dati

AgenPress –  “La Regione Liguria aveva proposto alla cabina di regia del Governo un sistema di dati più semplificato e veloce da analizzare per arrivare a una decisione, l’ultimo report su cui ci stiamo confrontando riguarda l’ultima settimana di ottobre e quella precedente, è passato molto tempo”.

Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti  sui 21 indicatori per classificare il rischio covid nelle Regioni. “Lo schema di valutazione dei dati sul covid purtroppo ci fa arrivare un po’ in ritardo rispetto alle decisioni che vorremmo prendere. Senza fare nessuna polemica pregherei gli scienziati di usare un po’ meno indicatori e di consentirci di averli in modo più rapido perché oggi la situazione degli ospedali liguri è diversa da lunedì scorso, oggi è lievemente migliore”.

Intanto la Procura di Genova sta indagando sul  ritardo nella trasmissione dei dati dalla Liguria a Roma e acquisendo gli stessi con parametri non corretti. Sono queste le due ipotesi su cui lavora la procura di Genova nell’ambito dell’inchiesta conoscitiva, senza ipotesi di reato, sulla gestione della seconda ondata del Covid.

“Quali parametri sono stati usati? – ragiona una fonte investigativa – Quali procedure? Perché alcuni parametri vengono tramessi come non valutabili o sovrastimati in positivo o in negativo?”. I dati sono raccolti da Asl e direzioni sanitarie che poi confluiscono in Alisa che a sua volta poi li invia a Roma. “Sembra che però – continua la fonte – non vi sia una effettività della situazione rappresentata. Se si dovessero riscontrare delle discrepanze occorrerà poi capire se vi sia stato un dolo o una colpa”

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