Lodi. Ex sindaco Uggetti (PD) assolto. Fu massacrato dal M5S. Oggi le scuse di Di Maio

AgenPress – Dopo di 5 anni, l’ex sindaco di Lodi Simone Uggetti è stato assolto dall’accusa di turbativa d’asta nel processo per il cosiddetto “caso piscine”, che nel 2016 aveva portato all’arresto del primo cittadino della città Lombarda. Una piena assoluzione, “il fatto non sussiste”.

“È la fine di un incubo. È stato un percorso che non auguro nemmeno al peggiore dei miei nemici”, ha commentato Uggetti a margine della sentenza. E chissà che non si riferisse anche ai 5 Stelle che ai tempi dell’arresto orchestrarono un’infamante campagna contro l’amministratore. “Din don! Comunicazione di servizio: l’#arrestatoPD di oggi è il Sindaco di Lodi. A quanti siamo arrivati?”, twittava subito Paola Taverna.

“Il #PdAffonda nella piscina di Lodi”,gli faceva eco qualche ora dopo Beppe Grillo, rilanciando un articolo del Blog. Da Fico a Di Battista, fino a Di Maio, Fraccaro, Castelli, Buffagni e Toninelli, solo per citarne alcuni: tutti in preda alla solita foga giustizialista, tra post d’accusa e bassa propaganda. E le garanzie per l’imputato? Non pervenute. Sono gli stessi grillini che oggi tacciono davanti alla decisione delle Corte d’appello. Abbiamo raccolto alcune delle loro “perle” sul caso del sindaco Uggetti.

Oggi arrivano le scuse di Luigi di Maio.  “Le scrivo la seguente lettera perché è giusto che in questa sede io esprima le mie scuse all’ex sindaco di Lodi e rivolga a lui e alla sua famiglia i migliori auguri per l’esito di un caso giudiziario nel quale il dottor Uggetti, con forza, tenacia e dolore è riuscito dopo anni a dimostrare la sua innocenza”.

“Non ho mai conosciuto Uggetti e non abbiamo contenziosi pendenti. Penso soltanto che glielo dovevo, da persona e da essere umano, prima ancora che da uomo delle istituzioni”, ha aggiunto. Nei giorni della notizia del suo arresto “nella stessa piazza e nello stesso week-end, prima il Movimento 5 stelle con la mia presenza e il giorno dopo la Lega di Matteo Salvini, con Calderoli, organizzarono dei sit-in contro il dottor Uggetti fino a spingerlo, un mese dopo l’arresto, alle dimissioni – ha ricordato Di Maio – l’arresto era senz’ altro un fatto grave in sé, ma le modalità con cui lo abbiamo fatto, anche alla luce dell’assoluzione di questi giorni, appaiono adesso grottesche e disdicevoli. Il periodo dell’arresto di Uggetti coincise con le campagne elettorali che nel 2016 coinvolsero le città di Roma, Torino, Napoli, Milano e Bologna: una tornata, lo ricorderà, senza esclusione di colpi. Anche io contribuii ad alzare i toni e a esacerbare il clima. Sul caso Uggetti fu lanciata una campagna social molto dura a cui si aggiunse il presidio in piazza, con tanto di accuse alla giunta di nascondere altre irregolarità”. “Non vorrei essere frainteso, io sono fortemente convinto che chi si candida a rappresentare le istituzioni abbia il dovere di mostrarsi sempre trasparente nei confronti dei cittadini, e che la cosiddetta questione morale non possa essere sacrificata sull’altare di un ‘cieco’ garantismo – ha concluso – il punto qui è un altro e ben più ampio, ovvero l’utilizzo della gogna come strumento di campagna elettorale”.

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