Morta Raffaella Carrà. Lottava da tempo contro la malattia. Le ultime disposizioni

AgenPress –  “Dopo una lunga malattia che da qualche tempo aveva attaccato quel suo corpo così minuto eppure così pieno di straripante energia“. Raffaella Carrà lottava da tempo contro una malattia che non l’aveva mai fermata, la regina della televisione aveva continuato a lavora mostrandosi sempre sorridente: “Una forza inarrestabile la sua, che l’ha imposta ai vertici dello star system mondiale, una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo si che nulla trapelasse sulla sua sofferenza.

Così Sergio Iapino nel comunicato sulla morte di Raffaella Carrà avvenuta oggi alle 16.20.

L’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l’affetto, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei”.

Raffaella Carrà, ha scritto Iapino, è stata “Una donna fuori dal comune eppure dotata di una spiazzante semplicità, non aveva avuto figli ma di figli, diceva sempre lei, ne aveva a migliaia, come 150mila fatti adottare a distanza grazie ad -Amore- il programma che più di tutti le era rimasto nel cuore“.

Al momento non è stata ancora resa nota la data del funerale, ma Raffaellà Carrà ha dato disposizione affinché la bara sia semplice e un’urna per contenere le ceneri. “Nell’ora più triste, sempre unica e inimitabile, come la sua travolgente risata. Ed è così che noi tutti vogliamo ricordarla. Ciao Raffaella“.

Raffaella Maria Roberta Pelloni, questo il suo nome all’anagrafe, era nata a Bologna il 18 giugno 1943 ed è cresciuta in Romagna. Cresce seguendo il Musichiere, imparando a memoria titoli e ritornelli. A 8 anni lascia la Romagna per frequentare l’Accademia Nazionale di Danza di Roma di Jia Ruskaia. Ha 14 anni quando la Ruskaia le dice che ha le caviglie troppo piccole e che andando avanti così, forse a 28 anni, avrebbe potuto fare la coreografa. Raffaella fugge via e decide di tentare la via del cinema e si iscrive al Centro sperimentale di cinematografia.

 

Nel 1960 conquista una piccola parte ne “La lunga notte del ’43” di Florestano Vancini. Tre anni dopo gira “I Compagni” e poi “Celestina” con Carlo Lizzani. Quindi l’esperienza americana. Con Frank Sinatra recita in “Il colonnello Von Ryan”. ”Venni scelta tra un sacco di attrici famose che avrebbero voluto recitare accanto a Frank. Era un gran signore, ma non conoscevo le sue canzoni. Andavo al juke-box e mettevo i Beatles. Era perplesso”, aveva ricordato.

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