Odifreddi: “In Italia rapporto tra società e scienza è ambiguo”

Agenpress. Il matematico Piergiorgio Odifreddi è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

“In Italia questo rapporto tra società e scienza è sempre molto ambiguo. Negli Usa abbiamo visto cosa è successo con un virologo che rappresenta la comunità scientifica, il dottor Fauci, e dall’altra parte il presidente Trump, espressione della società antiscientifica.

E’ la rappresentazione della tensione tra la politica che non capisce la scienza e non vuole accettare che ci siano le epidemie e bisogna curarle, in questo caso non avendo vaccine e farmaci bisogna evitare i contatti. In Italia siamo stati un po’ a metà. Ci sono state molte misure, il governo ci ha trattato in maniera un po’ paternalistica perchè mentre in Usa e in Inghilterra sono state detti con chiarezza i rischi, qui da noi hanno detto: dobbiamo prendere queste misure radicali, ma state tranquilli, è poco più di un’influenza.

Anche oggi il risultato è questo, che siamo molto confusi. Si sarebbe dovuto dire molto chiaramente: state attenti perchè c’è il rischio di una nuova ondata. Probabilmente questa seconda ondata ci sarà perchè, come è successo con la Spagnola, si abbassano le difese e l’attenzione. In città ci sono assembramenti, molta gente senza mascherine. Questo lascia un po’ perplessi ed è dovuto a un rapporto a doppio taglio che gli italiani hanno con la scienza. Questa situazione ci dovrebbe far pensare che la politica è la guida di un meccanismo estremamente complesso. Quando siamo su un aereo vorremmo che il pilota fosse competente e di grande esperienza, certamente non chiediamo a uno dei passeggeri di guidare.

Dobbiamo accettare che in società complesse a guidare devono essere coloro che hanno una preparazione tecnica. Angela Merkel ha il dottorato in fisica e nelle conferenze stampa si è visto come spiegava in maniera limpida ed estremamente precisa i motivi per cui bisognava fare il lockdown.

I nostri politici probabilmente non potrebbero fare questo. La Thatcher in Inghilterra aveva un dottorato in fisica e si vantava di questo fatto in campagna elettorale. Da noi l’espressione governo tecnico è quasi una bestemmia. I politici non vogliono cedere il passo a coloro che hanno competenze tecniche. Il fatto di avere di un governo tecnico sarebbe l’espressione della separazione dei poteri.

Noi abbiamo una commistione tra potere legislativo ed esecutivo. Negli Usa invece non c’è nessun parlamentare nel governo. Da noi è tutto ribaltato, è il governo che propone le leggi e obbliga il parlamento a votarle. Bisognerebbe ripensare il modo in cui facciamo politica in Italia e i tempi ci richiedono un nuovo modo di farla”.

 

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