Prezzi: Istat, a luglio -0,4%. La classifica delle città e delle regioni più care

AgenPress – Secondo i dati definitivi di luglio resi noti oggi dall’Istat, l’inflazione registra un ribasso annuo dello 0,4%.

“Ottima notizia. La deflazione è dovuta allo tsunami che si è abbattuto sul Paese e alla contrazione dei consumi dovuta al lockdown. Ma se le cause sono drammatiche, gli effetti sono positivi, dato che la contrazione dei prezzi riduce la caduta del potere d’acquisto dovuta alla flessione del reddito disponibile. In particolare, è molto positivo il raffreddamento del carrello della spesa, da +2,1% di giugno a +1,2%, dato che aiuta la casalinga di Voghera a contenere il rincaro della spesa di tutti i giorni” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Per una coppia con due figli la deflazione consente un risparmio di 153 euro su base annua, anche se il carrello della spesa a +1,2% incide ancora sugli acquisti di tutti i giorni, che segnano in aumento di 117 euro, anche se a giugno era ben maggiore. Per una coppia con 1 figlio, la tipologia di nucleo familiare ora più diffusa in Italia, la minor spesa è di 149 euro, anche se il rialzo per le compere quotidiane è di 106 euro, per una famiglia media la deflazione a 0,4% permette un ribasso del costo della vita complessivamente pari a 127 euro, anche se 88 euro in più vanno spesi per i beni alimentari e per la cura della casa e della persona” conclude Dona.

Per quanto riguarda le città e le regioni, invece, non tutte sono in deflazione. Per questo l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato l’ormai tradizionale classifica delle città e delle regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita.

In testa alla classifica dei capoluoghi e delle città con più di 150 mila abitanti più care (Tabella n.1), Bolzano, che, con un’inflazione pari a +0,8%, ha la maggior spesa aggiuntiva, equivalente, per una famiglia media, a 254 euro. Al secondo posto Napoli, dove il rialzo dei prezzi dello 0,5% determina un aggravio annuo di spesa pari a 109 euro, terza Trento, dove il +0,4% genera una spesa supplementare, per una famiglia tipo, pari a 93 euro.

In testa alla classifica delle regioni più costose (Tabella n. 2), con un’inflazione a +0,7%, il Trentino che registra, per una famiglia media, un rialzo pari a 190 euro su base annua. Segue la Campania, dove l’incremento dei prezzi pari allo 0,2% implica un incremento del costo della vita pari a 40 euro, terza la Calabria (+0,2%), con un rincaro annuo, per la famiglia tipo, di 39 euro .

Tabella n. 1: Podio delle città più care (capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti), in termini di spesa aggiuntiva annua

N Città Rincaro annuo per la famiglia media

 

Inflazione

annua di luglio

1 Bolzano 254                0,8
2 Napoli 109                0,5
3 Trento 93                0,4

Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat

Tabella n. 2: Podio delle regioni più care, in termini di spesa aggiuntiva annua

N Regioni Rincaro annuo per la famiglia media Inflazione

annua di luglio

1 Trentino Alto Adige 190 0,7
2 Campania 40 0,2
3 Calabria 39 0,2

Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat

Tabella n. 3: spesa aggiuntiva annua per tipologia familiare e divisioni di spesa (valori in euro)

DIVISIONI DI SPESA Famiglia media Istat Coppia

con 2 figli

Coppia

con 1 figlio

Inflazione annua di

luglio

Prodotti alimentari e bevande analcoliche 78,00 104,81 94,28 1,4
Bevande alcoliche e tabacchi 10,51 12,33 13,08 1,9
Abbigliamento e calzature 13,76 24,01 18,02 1
Abitazione, acqua, elettricità e combustibili -139,99 -148,68 -149,12 -4
Mobili, articoli e servizi per la casa 11,88 13,53 14,04 0,9
Servizi sanitari e spese per la salute 8,52 9,40 9,39 0,6
Trasporti -114,20 -178,31 -155,32 -3,3
Comunicazioni -31,32 -41,64 -38,16 -4,4
Ricreazione, spettacoli e cultura 0,00 0,00 0,00 0
Istruzione 2,28 6,34 3,43 1,2
Servizi ricettivi e di ristorazione -3,12 -4,85 -4,01 -0,2
Altri beni e servizi 36,47 50,15 45,85 1,6
TOTALE RINCARO ANNUO -127 -153 -149 -0,4
         
Rincaro CARRELLO DELLA SPESA 88 117 106 1,2

Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat

 

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