Recovery and Resilience Facility: ForumDD, spendere bene i fondi per lo sviluppo territoriale

Dal ForumDD, dalla ricerca e dai Comuni alleati la richiesta al Governo di raccogliere la proposta avanzata in tutti i documenti di programmazione dei prossimi novanta giorni per migliorare la qualità di vita delle persone nei territori e liberare le forze imprenditoriali e la creatività. Se usati male quei fondi possono danneggiare il paese


AgenPress. Spendere bene le risorse con un metodo nuovo e strategie territoriali con indirizzi nazionali chiari e strategie territoriali partecipate, questa la proposta del ForumDD presentata nel webinar “Liberiamo il potenziale di tutti i territori. Con una proposta di sviluppo moderna e democratica”, accompagnata da cinque approfondimenti tematici su abitare, scuola, salute, mobilità e spazi collettivi e frutto di un lavoro collettivo con il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano e di docenti di altri Atenei italiani e con i Comuni di Bologna, Milano, Napoli e Palermo e dell’area-progetto Basso Sangro Trigno della Strategia Aree Interne, istituzioni alleate del ForumDD nel progetto generale per lo sviluppo e la giustizia sociale e ambientale.

Sabina De Luca, fra i coordinatori del ForumDD, presentando la proposta, ha descritto come una moderna di sviluppo può liberare le capacità delle persone che oggi sono impegnate a riprogettare la propria vita e le proprie imprese. Soprattutto nelle aree marginalizzate vanno abbandonate vecchie politiche compensative e il metodo dei bandi di progetto e delle lunghe liste di opere; servono invece forti indirizzi nazionali e la costruzione di strategie territoriali partecipate secondo un metodo già sperimentato in tutta Europa.

Il Professor Arturo Lanzani del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, ha ricordato la necessità del paese di consolidare e riformare una rete di servizi, strutture e infrastrutture dell’economia fondamentale, che determinano la qualità della nostra vita e delle nostre capacità in tutti i campi, valorizzando l’articolazione e alla ricchezza dell’Italia.

Per il comune di Bologna, Matteo Lepore, Assessore a Cultura, Immaginazione civica e Pon Metro, ha ricordato che il metodo proposto nel documento è già all’opera e che la sua città si è mossa in questa direzione sviluppando cantieri di progetto a partire dalle capacità delle comunità e contando sulla partecipazione di cittadini, terzo settore, imprenditoria privata e sociale. Marco Lombardo, Assessore al Lavoro e alle Attività produttive, ha sottolineato la novità di un metodo che integra il livello centrale e livello territoriale, orientando lo sviluppo alla giustizia sociale e ambientale.

Per la città di Palermo, il Sindaco Leoluca Orlando, ha sottolineato l’importanza che questo metodo può produrre nel diritto alla salute riscoprendo la centralità della persona e l’importanza di trovare forme di governance più efficaci. L’Assessore alla Cittadinanza Solidale Giuseppe Mattina ha ricordato quanto importante sia far pesare la voce dei cittadini, non solo per identificare i bisogni ma anche per raccoglierne i saperi.

Per il comune di Napoli, Monica Buonanno, Assessora alle Politiche sociali e al Lavoro, ha sottolineato i vantaggi del nuovo metodo nel momento di emergenza Covid-19 quando il comune ha costruito reti di collaborazione con altre realtà e istituzioni: “Si deve partire dal diritto all’identità per poi vedersi riconosciuti gli altri diritti fondamentali, alla casa, all’istruzione, alla salute.”

Per il comune di Milano, Cristina Tajani, Assessora a Politiche del lavoro, Attività produttive del Comune di Milano, partendo dalle importanti esperienze anticipatorie realizzate dalla città nell’ambito del PON Città Metropolitane, ha sottolineato la necessità di un salto di qualità sistemico anche di fronte alla crisi e allo shock tecnologico e organizzativo.

Per l’area progetto Basso Sangro Trigno il coordinatore tecnico Raffaele Trivilino, ha dato testimonianza di come il metodo proposto abbia consentito nelle aree interne, a lungo abbandonate, di mettere finalmente al centro la qualità dei servizi, istruzione, salute e mobilità, e di avviare un processo di cambiamento che richiede tuttavia un più forte impegno nazionale.

 Nel suo intervento il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano ha accolto positivamente il metodo proposto nel documento, riconoscendo che esso è essenziale per tenere insieme insieme sviluppo ed equità e affinché i territori possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Ha ricordato i passi in avanti compiuti dal suo Governo con il rilancio della Strategia aree interne e con le proposte contenute nel Piano Sud, valide in realtà per l’intero paese. Ha in particolare condiviso: l’estensione del metodo a tutte le città anche medie; la centralità di un rafforzamento delle tecnostrutture, utilizzando a tali scopi anche i fondi comunitari. E si è infine impegnato a portare le proposte avanzate nel confronto delle prossime settimane in un dialogo con tutte le parti sociali e della cittadinanza.

Fabrizio Barca, coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità, apprezzando le parole del Ministro, ha ricordato che le conclusioni dell’incontro le tirerà il Governo in autunno. Ha così individuato cinque punti chiave che dovranno essere presenti nell’Accordo di Partenariato con l’Unione Europea e nel Piano della Recovery and Resilience Facility: l’adesione dell’intero Governo al metodo proposto; la definizione di brevi e ficcanti indirizzi nazionali settoriali; il rafforzamento della cabina di regia nazionale per le aree interne, e la costituzione di un presidio adeguato per le aree urbane al momento assente; la destinazione alle aree urbane di un ampio volume di risorse straordinarie che consenta un effetto leva sulle risorse ordinarie; l’adeguamento delle risorse umane a livello locale e centrale.

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