Roma. Truffavano e derubavano anziani incapaci di intendere e volere. In manette avvocato ed imprenditore

Agenpress – L’avvocato Francesco Luoni, e l’imprenditore Maurizio Chianese sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Roma per aver messo in atto un “vero e proprio saccheggio delle proprietà” delle vittime, tutte anziane incapaci di intendere e volere.

Oltre alla misura cautelare personale, il G.I.P. ha disposto il “sequestro preventivo fino alla concorrenza di circa 150.000 euro” nei confronti dell’avvocato, dell’imprenditore, dell’acquirente dell’appartamento e di un altro professionista, anche lui “indagato per peculato” per aver pagato, secondo quanto emerge dalle indagini, “all’imprenditore in qualità di amministratore di sostegno, fatture per servizi assistenziali resi per importi largamente inferiori”.

I due sono indagati per “peculato e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio”. Le indagini, svolte dalle Fiamme Gialle della Sezione di Polizia Giudiziaria e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria – Gruppo Tutela Spesa Pubblica, hanno consentito di portare alla luce una serie di condotte illecite che “l’avvocato, in qualità di amministratore di sostegno di persone molto anziane totalmente incapaci di intendere e di volere, e l’imprenditore hanno posto in essere per perpetrare – come evidenzia il G.I.P. nel provvedimento – ‘un vero e proprio saccheggio delle proprietà’ delle vittime”, spiega la Finanza.

Per “giustificare i pagamenti e drenare le disponibilità finanziarie dei diversi assistiti”, l’avvocato, sottolineano i militari, “si faceva emettere da società riconducibili all’imprenditore amico fatture per svariate migliaia di euro al mese, relative a prestazioni di assistenza asseritamente rese da infermieri o badanti ma mai effettuate o effettuate soltanto in parte”, ovvero “provvedeva a pagare più volte le stesse attività, finanche alla stessa persona”.

E così, pur non ricevendo il servizio, gli anziani erano costretti a pagare. Qualcuno non solo in denaro, ma anche con gli immobili. “Tramite la mediazione dell’imprenditore 60enne, l’avvocato ha venduto, richiedendo l’autorizzazione d’urgenza al Giudice Tutelare, la nuda proprietà dell’appartamento di una signora ormai morente, nel quartiere Prati, a un prezzo notevolmente inferiore a quello di mercato, ricevendo dall’acquirente – indagato, in concorso, per corruzione – un illecito compenso in contanti”, si legge nella nota del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma.

 

 
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