AgenPress -Ratificare il trattato sul Mes non comporterebbe alcun rischio per l’Italia, ma anzi potrebbe essere vantaggioso e migliorare l’accesso al mercato. Così a sorpresa il ministero dell’Economia promuove il Meccanismo europeo di stabilità a pochi giorni dalla pronuncia del governo, attesa entro il 30 giugno. Ma sul Mes la linea del governo non cambia e non c’è una divergenza “politica” sulla questione. È questo ciò che filtra da Palazzo Chigi, dopo la pubblicazione della lettera che il Mef ha inviato alla commissione Esteri della Camera, presieduta da Giulio Tremonti.
“Per quanto riguarda gli effetti diretti sulle grandezze di finanza pubblica, dalla ratifica del suddetto accordo non discendono nuovi o maggiori oneri rispetto a quelli autorizzati in occasione della ratifica del trattato istitutivo del meccanismo europeo di stabilità del 2012”, si legge nella lettera inviata dal capo di gabinetto del ministro dell’economia alla commissione Esteri della Camera.
“Con riferimento a eventuali effetti indiretti, in linea generale questi appaiono di difficile valutazione. Essi potrebbero astrattamente presentarsi qualora le modifiche apportate con l’accordo rendessero il Mes più rischioso e quindi maggiormente probabile la riduzione del capitale versato o la richiesta di pagamento delle quote non versate nel capitale autorizzato. Ciò premesso, non sì rinvengono nell’accordo modifiche tali da far presumere un peggioramento del rischio legato a suddetta istituzione. Inoltre non si ha notizia che un peggioramento del rischio del Mes sia stato evidenziato da altri soggetti quali le agenzie di rating, che hanno invero confermato la più alta valutazione attribuitagli anche dopo la firma degli accordi sulla riforma”, continua la lettera. Non solo, il Mes potrebbe anche migliorare le condizioni di finanziamento sul mercato.
“Rispetto alla prospettiva degli altri Stati membri azionisti del Mes, l’attivazione del supporto rappresenterebbe, direttamente, una fonte di remunerazione del capitale versato e indirettamente, un probabile miglioramento delle condizioni di finanziamento sui mercati”, spiega la lettera. “Inoltre, relativamente agli effetti indiretti sulle grandezze di finanza pubblica derivanti dalla sola ratifica dell’accordo, sulla base di riscontri avuti da analisti e operatori di mercato, è possibile che la riforma del Mes, nella misura in cui venga percepita come un segnale di rafforzamento della coesione europea, porti una migliore valutazione del merito di credito degli Stati membri aderenti con un effetto più pronunciato per quelli a più elevato debito come l’Italia. Quanto questo comporti in termini di possibile riduzione del costo di indebitamento del nostro Paese è, tuttavia, molto difficile da prevedere ex ante”, precisa la lettera.
Immediate le reazioni da parte delle opposizioni. “Sul Mes il re è nudo. Anche Giorgetti esce finalmente allo scoperto e ne promuove la ratifica. Ora basta con l’ideologia e le chiacchiere sovraniste della Meloni e di Salvini, basta con la melina: è tempo che il Parlamento ratifichi il trattato di riforma”, precisa Antonio Misiani del Pd.
Per Stefano Patuanelli del Movimento 5 Stelle “lo stato comatoso di questa maggioranza è riassunto dal fatto che il ministro dell’Economia della Lega fa scrivere al suo capo di gabinetto una dichiarazione d’amore sul Mes, inviata al Parlamento”. Il leader M5s Giuseppe Conte parla di “governo allo sbando” e anche per la segretaria Pd, Elly Schlein, “la maggioranza è nel caos”.
Secondo Maurizio Lupi, di Noi moderati, però, “è chiaro che nella maggioranza di governo esistono sensibilità diverse e che la firma di un importante impegno internazionale richiede attenzione, ma, come sempre, sì troverà una sintesi in Parlamento e il centrodestra voterà compatto quando sarà il momento”.