Agenpress. Antonio Di Pietro è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
“Il problema non è quanti anni di pena prevedi nel codice penale, il problema è quanti evasori riesci a prendere. Oggi come oggi una vera riforma implica il raddoppio del personale giudiziario e di polizia, il raddoppio dei controlli, il raddoppio delle carceri.
Tu puoi mettere tutte le pene che vuoi sul piano nominale, ma se poi non riesci a prenderle non serve a niente. Il problema di fondo è avere strutture, mezzi e risorse. Se il poliziotto non ha neanche la benzina per rincorrere il ladro, è inutile che dici: al ladro gli do 10 anni di galera. Questo provvedimento non toglie e non aggiunge nulla.
Anche due anni di condanna sarebbe ottimo se qualcuno andasse dentro davvero. Durante Mani Pulite me ne hanno dette di tutti i colori perché io li mettevo dentro. Sento dire che c’è una rivoluzione copernicana, che finalmente si accelerano i processi, ma questa politica dell’annuncio è diventata anche offensiva per l’intelligenza dei cittadini. Prima fallo e poi dillo!
Alla fine ogni giudice si rende conto che se uno evade 100mila euro, non è che con 10 anni di carcere hai risolto il problema, il problema è risolto se quei 100mila euro glieli fai pagare. Secondo me meglio la sanzione pecuniaria, se tu hai evaso il fisco io ti porto via la casa”.