Agenpress – La Corte d’Appello di Tarragona ha accolto l’ultimo ricorso delle famiglie delle vittime, e ha deciso che si celebrerà un processo per stabilire di chi siano le responsabilità per la strage di Freginals, l’incidente stradale in cui persero la vita tredici studentesse, tra cui sette ragazze italiane in Erasmus. I fatti risalgono al 20 marzo del 2016.
A perdere la vita erano state Valentina Gallo, 22 anni, di Firenze; Elena Maestrini, 21 anni, di Bagno di Gavorrano (Grosseto); Serena Saracino, torinese, di 23 anni; Francesca Bonello, 24enne genovese; Elisa Valent, 25 anni, friulana di Venzone; Lucrezia Borghi e Elisa Scarascia Mugnozza.
“Si tratta di una decisione che accogliamo con soddisfazione finalmente potremo avere un processo e chiedere giustizia”, hanno commentato le famiglie,attraverso il legale Maria Cleme Bartesaghi. Lo rivelano Il Secolo XIX e La Stampa.
Per i giudici deve essere un processo a stabilire cosa è accaduto quella notte. L’imputato, accusato di omicidio colposo, è l’autista del bus, Santiago Rodriguez Jimenez, 62 anni In un primo momento l’autista aveva ammesso di essersi addormentato.
Una circostanza confermata, in un secondo tempo, anche dalle consulenze di parte sulla scatola nera, che mostravano vistosi cambi di velocità, come se il guidatore avesse avuto vari colpi di sonno prima dello schianto. Non solo. Gli investigatori catalani, avevano escluso che il pullman avesse guasti strutturali.
Il conducente,tuttavia, aveva ritrattato quella prima versione, durante un interrogatorio. E a complicare ulteriormente il quadro si era aggiunta una perizia, che le famiglie hanno atteso per sette mesi, sul sistema frenante del mezzo. Dopo questa lunga attesa il perito della Procura di Amposta aveva concluso che era impossibile stabilire se i freni funzionavano o no. E la Procura aveva chiesto una nuova archiviazione.