Agenpress – Si è spento ad 84 anni il giornalista e scrittore Giampaolo Pansa. E’ stato un protagonista del giornalismo italiano del Novecento. E’ stato vicedirettore di Repubblica sotto Eugenio Scalfari e condirettore de “L’Espresso”. Negli anni 70 è stata una firma storica anche per il Corriere della Sera contribuendo al successo del giornale con numerosi scoop.
Piemontese di Casal Monferrato, sposato e separato, Pansa è morto a Roma assistito dalla sua compagna, la scrittrice Adele Grisendi . Nel 2016 aveva perso
il figlio Alessandro, ex ad di Finmeccanica morto di malattia a 55 anni.
Giornalista autorevole, dalla Stampa al Corriere della Sera e Repubblica (di cui fu anche vicedirettore), passando per il settimanale Panorama e l’Espresso e poi ancora il Messaggero e il Giornale, un grande gusto per la provocazione, è stato anche storico, autore di romanzi e saggi in gran parte incentrati sugli anni della guerra partigiana, un argomento che era stato anche al centro della sua tesi di laurea iin Scienze Politiche , dove era stato allievo dello storico Alessandro Galante Garrone.
Dagli esordi torinesi con un memorabile reportage sulla Strage del Vajont agli articoli sull’attentato di Piazza Fontana e quelli sullo scandalo Lockheed, nella sua lunga carriera ha messo a segno tanti colpi. Sua per esempio l’espressione “Balena Bianca” per definire la democrazia cristiana. Alla fine degli anni 80 del Novecento lancia dalle pagine di Panorama la sua celebre rubrica Il Bestiario , che poi porta sull’Espresso ed infine su Libero.
Tra i libri più noti , il Sangue dei vinti , nel quale mette a punto le sue idee poi accusate di revisionismo sulla Resistenza , Bellla Ciao controstoria della Resistenza,. Provocatore fino all’ultimo con un autoritratto intitolato Quel fascista di Panza e poi con un pamphlet su Salvini “ritratto irriverente di un seduttore autoritario”.