Agenpress – E’ in carcere il militare iraniano che l’8 gennaio attivò il sistema missilistico antiaereo provocando l’abbattimento di un Boeing ucraino appena decollato da Teheran, uccidendo le 176 persone a bordo.
Lo ha detto il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif in un’intervista al settimanale tedesco Der Spiegel. Zarif non ha precisato da quando il militare sia in prigione. Qualche giorno dopo il disastro, quando l’Iran ammise la propria responsabilitĂ nell’accaduto, annunciò alcuni arresti effettuati nell’ambito dell’inchiesta, ma senza fornire alcun nome nĂ© le funzioni svolte dalle persone indagate.
Riferendosi alle proteste popolari in Iran dopo l’abbattimento del Boeing, Zarif ha affermato: “La gente ha avuto ragione a protestare, perchĂ© ha perduto familiari e amici. Si è trattato di una ragione emotiva”. Le autoritĂ iraniane tardarono tre giorni nell’ammettere che le sue stesse forze armate avevano abbattuto, sia pur per errore, il Boeing delle linee ucraine Uia, la notte in cui avevano sferrato l’attacco di rappresaglia contro le truppe americane in Iraq, ma poi avevano promesso di agire con fermezza contro i responsabili.