Agenpress – “Lo studio cinese è stato effettuato dagli specialisti Tang N., Li D., Wang X., Sun Z. su 138 pazienti ricoverati al Tongji Hospital di Wuhan. La ricerca ha presentato dei dati riferiti ad alterazioni della coagulazione in gruppo di pazienti colpiti da polmonite da nCoV19. La nostra interpretazione dei loro risultati è differente”.
Lo dice Francesco Marongiu, pro rettore per le Attività assistenziali, direttore della scuola di specializzazione in Medicina interna e dell’Unità complessa dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, ha approfondito un lavoro proveniente da un team di scienziati cinesi.
“Lo studio cinese – spiega il professor Marongiu – è stato effettuato dagli specialisti Tang N., Li D., Wang X., Sun Z. su 138 pazienti ricoverati al Tongji Hospital di Wuhan. La ricerca ha presentato dei dati riferiti ad alterazioni della coagulazione in gruppo di pazienti colpiti da polmonite da nCoV19. “La nostra interpretazione dei loro risultati è differente. Pensiamo che in questi pazienti si verifichi una trombosi polmonare, tema già affrontato in generale dal nostro gruppo nel settembre scorso. Infatti, è possibile che la presenza del virus evochi una risposta immune attraverso cellule come linfociti e monociti che localmente stimolati liberano grandi quantitativi di mediatori dell’infiammazione capaci di attivare la coagulazione del sangue”.
La materia è complessa, richiede decenni di esperienze cliniche, assistenziali e di laboratorio. I ricercatori dell’ateneo cagliaritano operano da sempre con perizia. “Va considerato che infiammazione e coagulazione sono tra di loro strettamente legati perché sono due sistemi ancestrali di difesa del nostro organismo nei confronti di aggressori esterni, batterici o virali, o di cellule neoplastiche. Quindi, la coagulazione del sangue attivata è capace di dare origine a fenomeni trombotici sia alveolari sia capillari, localmente, aggravando così il decorso della malattia” rimarca il pro rettore. Con un’indicazione, alla base di un commento che è stato posto all’attenzione del Journal of thrombosis and haemostasis, “bibbia” della coagulazione. “Abbiamo proposto l’uso di eparine a basso peso molecolare ma soprattutto del fondaparinux, un’eparina sintetica, capace di ridurre il circolo vizioso risposta immune-coagulazione del sangue. Se la risposta immune è eccessiva, e conseguentemente l’attivazione della coagulazione, la malattia – conclude Francesco Marongiu – è più grave fino a risultare fatale”.