Agenpress – La Cina annuncia un’altra lista di 79 beni statunitensi da escludere dal secondo round di dazi reciproci, nel mezzo delle pressioni americane per l’aumento dell’import in linea con la fase 1 dell’accordo sul commercio di gennaio.
Il provvedimento, operativo dal 19 maggio 2020 al 18 maggio 2021, è stato adottato malgrado la crescente irritazione cinese rilevata dal Global Times, il tabloid del Quotidiano del Popolo, secondo cui alcuni advisor governativi stanno sollecitando Pechino a invalidare l’accordo per negoziarne uno più favorevole.
E’ uno degli effetti delle continue pressioni di Washington su Pechino per aumentare le importazioni dagli Usa. Il ministero delle finanze cinese, come spiega l’agenzia Reuters da Pechino, ha dichiarato che le nuove esenzioni entreranno in vigore il 19 maggio e scadranno il 18 maggio 2021. L’elenco include minerali, terre rare, oro, argento e prodotti concentrati (concentrates).
Il ministero non ha rivelato il valore complessivo delle importazioni. Pechino a febbraio aveva dichiarato che era pronta a concedere esenzioni per 696 merci statunitensi, compresi prodotti chiave come soia e carne di maiale (fondamentali per gli Usa), sulla base delle richieste avanzate dalle aziende. I principali negoziatori commerciali di Pechino e Washington hanno tenuto un colloquio telefonico la scorsa settimana e hanno discusso dell’attuazione dell’accordo di Fase 1 firmato a gennaio, giunto dopo un anno e mezzo di guerra commerciale fra le due potenze economiche. In base ai patti di inizio anno, la Cina ha accettato di aumentare i suoi acquisti di beni statunitensi di 200 miliardi di dollari in due anni partendo da un valore di base del 2017, con circa 77 miliardi di maggiori acquisti nel primo anno e 123 miliardi nel secondo anno.
Poi è scoppiata la pandemia a Wuhan, gli Stati Uniti hanno accusato la Cina di aver rivelato intenzionalmente tardi i veri dati sulla forza del virus e lo stato del contagio nel Paese, tanto che le tensioni hanno ripreso a crescere fino alla telefonata fra i due Paesi della settimana scorsa. Poi domenica il presidente Donald Trump è tornato ad alzare i toni sul fronte dei mancati acquisti di beni Usa da parte della Cina e questa mattina è arrivato l’annuncio di Pechino sulla sospensione parziale dei dazi.
Il Global Times cinese, quotidiano di riferimento del regime comunista, ha scritto ieri che alcuni consiglieri del governo stanno esortando Pechino a invalidare l’accordo commerciale di Fase 1 siglato a gennaio per negoziarne uno più favorevole alla Cina. Oggi, invece, il ministero degli Esteri cinese ha adottato una posizione misurata sui dazi nonostante le crescenti tensioni tra i due Paesi, spiegando che che l’attuale accordo di Fase 1 è positivo sia per la Cina che per gli Stati Uniti.
“Se ne avvantaggeranno entrambi gli Stati e il mondo intero”, ha detto Zhao Lijian, portavoce del ministero degli Esteri, durante un briefing con i media a Pechino. “Entrambe le parti dovrebbero attuare l’accordo rispettando i principi di uguaglianza e di rispetto reciproco”.