Mascherine. Farmacisti, contro di noi accuse infamanti, non siamo piĆ¹ disposti ad essere incolpati

Agnepress – ƈ arrivato il momento di raccontare tutta la veritĆ  sulla storia delle mascherineā€. Vittorio Contarina, Presidente di Federfarma Roma e Federfarma Lazio e Vicepresidente di Federfarma nazionale, vuole fare chiarezza, una volta per tutte, anche a seguito delle pesanti accuse da parte del Commissario Domenico Arcuri che ha incolpato farmacie e distributori della mancanza di mascherine.

ā€œSin dal primo momento della crisi, il forte aumento di domanda di mascherine, oltre a causare una drammatica carenza su tutto il territorio nazionale, ha comportato un aumento vertiginoso dei prezzi alle farmacie, che si sono trovate a dover acquistare dai fornitori le mascherine a un costo 10 volte superiore a quello usuale ā€“ spiega Contarina -. Questo fatto ha comportato inevitabilmente un aumento del prezzo delle mascherine anche allā€™utente finale che, ignaro della speculazione a monte della filiera, se la prendeva con i farmacisti al banco, sempre che fosse cosƬ fortunato da trovare una farmacia che ne fosse provvistaā€.

Poi prosegue: ā€œSuccessivamente sono arrivati i necessari controlli da parte dei Nas e della Guardia di Finanza, a tappeto in tutta Italia, anche piĆ¹ volte a farmacia, al fine di controllare i prezzi e le modalitĆ  di dispensazione delle mascherine. Siamo stati additati da molti come approfittatori e affamatori del popolo, ma anche qui, dai controlli effettuati dalle forze dellā€™ordine, si contano sulle dita di una mano le multe elevate nei confronti di colleghi per atteggiamenti speculativi. Siamo sullā€™ordine di una trentina di casi su 19.000 farmacie in Italia. Lo 0,15%. Ma si sa, ai tempi dei social basta far girare uno scontrino di un farmacista scorretto che nel giro di un giorno fa il giro del web, cosƬ sembra che tutti i farmacisti dā€™Italia siano degli approfittatori. Per questo Federfarma ha deciso di cacciare dal Sindacato queste sparute mele marce e di costituirsi parte civile nei confronti di questi colleghi in un eventuale processo nei loro confrontiā€.
ā€œPoi ĆØ arrivata la querelle dei certificati: veri, falsi, verosimili, non autentici, non accreditati. Ma chi fa entrare in Italia queste mascherine non dovrebbe avere il compito di controllare questo aspetto? Nel frattempo, i farmacisti si ammalavano e morivano, perchĆ© costretti a lavorare senza protezioni in situazioni drammatiche. SƬ, perchĆ© le mascherine non le avevamo nemmeno per noi ā€“ aggiunge Contarina -. Non ĆØ finita: il 27 aprile scorso, senza aver precedentemente interloquito nĆØ con Federfarma nĆØ con la distribuzione del farmaco, durante una conferenza stampa governativa, viene annunciato che dal giorno dopo le mascherine sarebbero state vendute a 50 centesimi. 50 centesimi? E chi le ha mai viste a 50 centesimi! Il costo medio delle mascherine per il farmacista in quel momento era di circa 1 euro. Come si fa a vendere milioni e milioni di pezzi di un prodotto sul quale una farmacia ci rimette 50 centesimi al pezzo? I farmacisti giustamente insorgono e finalmente il Commissario convoca un tavolo con aziende produttrici, Protezione Civile, distribuzione intermedia e Federfarma per correre ai ripari. Alla fine di questo incontro si decide che le farmacie avrebbero acquistato a 0,40 euro + IVA e avrebbero le avrebbero vendute a 0,50 euro + IVA. Nelle varie interviste, infatti, si parla sempre di 0,50 euro, ma poichĆ© lo Stato sulle mascherine, fino a oggi, ha guadagnato il 22% di IVA (come se fossero beni di lusso), credo sarebbe stato piĆ¹ corretto dire che il prezzo finale ā€“ almeno fino a quando ci sarĆ  lā€™IVA ā€“ ĆØ 0,61 euroā€.

Ancora Contarina: ā€œEvito di raccontare le scene dei cittadini infuriati che ci danno dei ladri perchĆ© in televisione il Governo ha detto 50 centesimi mentre noi eravamo tenuti a venderle a 61 centesimi. Il mio pensiero? Si vuole dire sin da subito che il prezzo ĆØ 50 centesimi? Bene, si tolga lā€™IVA sin da subito!

Ma il problema non ĆØ ancora risolto, perchĆ© a due settimane dallā€™accordo le famose mascherine della Protezione Civile, se arrivano, arrivano col contagocce. Il motivo ĆØ semplice. Troppi controlli, troppe regole, margini troppo bassi per chi le produce e per chi le importa, che ovviamente preferisce ā€“ per guadagnare di piĆ¹ – ā€œdirottarleā€ verso altri Paesi come la Spagna, dove il prezzo finale delle mascherine ĆØ stato fissato a circa 1 euro. Il risultato: in questi Paesi hanno le mascherine, noi no. E in tutto questo qualcuno ha anche il coraggio di dare la colpa ai farmacisti italiani accusandoli addirittura di nasconderle per motivi economiciā€.

Vittorio Contarina conclude: ā€œQueste accuse sono ingiuriose e vergognose e chiedo ufficialmente le scuse e la solidarietĆ  da parte delle Istituzioni ai farmacisti italiani, che ancora una volta hanno dimostrato il loro valore, la loro professionalitĆ  e la loro abnegazione, mettendo a rischio la loro salute. Pretendiamo rispetto da parte dello Stato, se non altro per i colleghi che si sono sacrificati dando la vita per il proprio Paeseā€.

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