Agenpress. “L’Italia al tempo del Coronavirus necessita di rivedere profondamente dall’interno il rapporto Stato-Regioni. L’eccesso di norme, a volte stringenti, altre invece più ampie, la confusione ingenerata da limiti non sempre chiari e facilmente attuabili in tema di autonomie e gerarchie, il livello e il tenore del conflitto al limite del contenzioso, unitamente alle libertà di Regioni e Province autonome ha rivelato che l’unità del Paese è di fatto solo una ricorrenza da celebrare in calendario.
La realtà è che, con l’attuale impianto giuridico, il Governo centrale ha perso potere, smalto ed efficacia nei confronti delle periferie di un regno che quantomai ora appare decisamente più che frammentato e promiscuo.
La pandemia insegna una sola cosa: che devono essere chiaramente rivisti ruoli, diritti e doveri in termini di gestione del territorio, e soprattutto stabili confini più certi e meno labili sul fronte delle deroghe concesse e concedibili anche in periodi emergenziali, ove chiarezza, snellezza e fluidità nei processi diventano imprescindibili per salvare l’Italia da danni ben maggiori di quelli cagionati e derivati dall’incertezza”.
Lo afferma in una nota ad Agenpress il giornalista e saggista Maurizio Scandurra.