Agenpress. Stefano Fassina, deputato di Leu, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Res Publica” condotta dal direttore Gianluca Fabi e da Valerio Toma su Radio Cusano Tv Italia (ch. 264 dtt).
Sugli Stati generali. “Sono piuttosto scettico. Avrei preferito che questo momento arrivasse a valle di un’elaborazione più definita e condivisa anche con le forze politiche in Parlamento. Spero che arrivino contributi, ma penso sarebbe stato meglio procedere in senso contrario: definire prima un’agenda di strategie e poi un confronto per metterla a punto. Spero comunque di essere smentito”.
Sul lavoro delle task force volute dal governo. “Di fronte a uno shock così profondo e vasto è comprensibile che si richieda un sovrappiù di competenze –ha affermato Fassina-. Forse c’è stato un abuso. Tuttavia ritengo che la responsabilità politica poi rimanga in capo al governo e alle istituzioni legislative. Siamo nella fase dove è la politica che deve fare delle scelte e soprattutto recuperare la capacità di una visione strategica, che mi pare stia mancando. Negli ultimi 2-3 decenni la politica ha perso qualità culturale e tecnica, prima i grandi partiti nella così disprezzata Prima Repubblica avevano una classe dirigente di eccellenza, avevano dipartimenti economici e tematici di qualità, erano le sedi dove politica e cultura si confrontavano continuamente, una volta scomparse queste sedi è inevitabile che chi governa debba improvvisare task force un giorno sì e l’altro pure”.
Sul piano Colao. “Non mi entusiasma. Ci sono tante proposte sensate e utili, ma lo trovo in assoluta continuità con il trentennio che abbiamo alle spalle e che ci ha consegnato un quadro economico e sociale insostenibile già prima del Covid. Faccio un esempio, quello che riguarda la scuola. Basta rappresentare la scuola come un’azienda in cui bisogna affidarsi all’adozione delle classi per avere dei finanziamenti. La scuola è il principale pilastro della Costituzione e pilastro per il futuro di una nazione, va finanziata adeguatamente. La finta meritocrazia ha fatto della scuola un luogo di selezione feroce di classe, siamo tornati ai livelli pre-Repubblica.
Le slide di Colao sono particolarmente infelici su questo punto. Dal punto di vista economico, per orientare la crescita verso la sostenibilità abbiamo bisogno di uno Stato che non fa soltanto il soccorritore quando le banche e le imprese vanno in crisi, ma mostra un protagonismo ed una capacità di orientamento delle scelte, uno Stato innovatore. La professoressa Mazzucato ha sottolineato questo punto e infatti non ha firmato il documento finale. Comunque la task force ha fatto un lavoro gratuito, quindi vanno ringraziati perché sono sicuro che abbiano fatto del loro meglio”.
Riguardo le richieste per il Rem. “Non sono poche le richieste arrivate. Sono domande relative ad un periodo che ancora non si è concluso e poi abbiamo messo dei paletti significativi, credo che dovremmo aspettare e poi anche allentare le maglie perché vi sono persone che magari si sono trovate in una condizione di difficoltà enorme, ma hanno magari qualche centinaio di euro in più di risparmi che sono stati considerati la soglia limite per l’accesso al Rem. Bisogna allentare alcuni criteri di ammissione perché altrimenti lasciamo fuori un pezzo di sofferenza sociale”.
Sugli aiuti economici dall’UE. “Per il Recovery fund certamente bisognerà aspettare il 2021 inoltrato. Alla luce dell’Ecofin credo che dovremo aspettarci anche un significativo ridimensionamento della somma di 750 miliardi. L’unico sostegno vero è quello della BCE, eviterei di dedicare troppa attenzione ad altre strade che quando arriveranno saranno benvenute, eviterei di cadere nella trappola del Mes e mi concentrerei, con gli altri governi che come noi hanno bisogno di sostegno sui mercati finanziari, affinchè la Bce resistesse all’offensiva della Corte Costituzionale tedesca e potesse fare fino in fondo quello che stanno facendo le banche centrali di Usa e Gran Bretagna.
Gualtieri entro giugno deve portare in Parlamento un terzo scostamento di bilancio, per rifinanziare la cassa integrazione e le misure di sostegno, oltre a dare altri contributi a fondo perduto alle imprese. Se aspettiamo la prossima legge di bilancio aggraveremo le aspettative negative dei cittadini sulla ripresa, che a quel punto si autorealizzeranno”.