Agenpress. Il Presidente del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, Vincenzo Devito, anche a nome della Confederazione Unitaria delle Libere Parafarmacie Italiane liquida con questa citazione le affermazioni del neo rieletto Presidente di Federfarma.
Purtroppo, chiarisce Devito, dalle parole di Cossolo nel descrivere il suo programma per i prossimi tre anni, traspaiono in maniera chiara sentimenti poco rassicuranti per l’intera categoria, sentimenti che continuano nelle politiche di divisione che Federfarma sta perseguendo ormai da anni e che non sono cessate nemmeno durante l’emergenza pandemica.
Invece di riflettere sui propri fallimenti degli ultimi tre anni, sulle figuraccie fatte anche durante la pandemia (vedi questione mascherine-Arcuri), si rilancia ponendo sotto ricatto per il rinnovo del contratto i propri dipendenti e minacciando migliaia di posti di lavoro attraverso l’intento di chiudere le parafarmacie.
Questo è il vero volto di un’associazione abituata a credersi onnipotente a cui non fa difetto arroganza e meschinità.
La stessa meschinità che fa si che a Milano vengano chiesti test sierologici solo per alcuni e non per tutti i farmacisti impegnati nella lotta alla pandemia, la stessa arroganza che impedisce alle parafarmacie in Liguria, Lombardia e Toscana di dispensare mascherine gratuite alla popolazione, la stessa meschinità di chi gioca con le famiglie dei dipendenti negando un rinnovo del CCNL scaduto da oltre sette anni.
Il rapporto tra il carico di rottura e quello di lavoro di una fune viene definito come coefficiente di sicurezza, in questa categoria, quella dei farmacisti, tale coefficiente è stato superato da tempo e solo i miopi non si accorgono di ciò.
Conclude Devito, se il Presidente di Federfarma ha intenzione di continuare la propria crociata contro parte della categoria, se ne assuma le responsabilità, noi continueremo a difenderla senza odiare nessuno, ma cercando quelle pari opportunità che evidentemente non sono nel vocabolario di Federfarma, i cui dirigenti sono da troppo tempo abituati a pensare solo al proprio profitto da dimenticare l’interesse generale di una intera professione.